“In Italia troppa retorica sul patrimonio culturale” – intervista con Giuliano Volpe

“L’Italia ha un patrimonio culturale enorme e diffuso, e una grande tradizione, ma anche dei vincoli e dei limiti pesanti che hanno impedito in Italia l’affermarsi di una visione più nuova, moderna e dinamica. C’è molta retorica, spesso campanilistica, e l’idea “proprietaria” del patrimonio culturale, che porta gli specialisti che si occupano di studio o valorizzazione a ritenere che sia qualcosa da difendere dai cittadini. Quello che stiamo tentando di fare è un capovolgimento, cioè affermare l’idea che il patrimonio culturale sia di tutti e che tutti si debbano sentire coinvolti pienamente nella sua conoscenza, tutela e valorizzazione. Non si può valorizzare ciò che non si tutela, e ha poco senso tutelare un bene che non sia sentito come un valore da tutti.”

Si è tenuta lo scorso febbraio a Firenze la quinta edizione di “TourismA”, salone dell’archeologia e del turismo culturale, all’interno del quale si è discusso della gestione “dal basso” del patrimonio italiano.

Ne abbiamo parlato con il Prof. Giuliano Volpe, archeologo e professore ordinario di archeologia dell’Università di Foggia, Francesca Spissu, presidente del Consorzio Camù e Fabio Pinna, responsabile scientifico dell’Università di Cagliari.

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