«Rapportarsi con l’online implica il mettersi in discussione ed aprirsi a leggere anche il pensiero comune, non solo quello “fighetto” degli ambienti dell’arte che è sempre un pensiero moderato, in punta di piedi. Online è inevitabile trovare anche il dissenso, il contrasto e a volte anche la scoperta di persone che non hanno mai approcciato il mondo dell’arte. I miei certificati di autenticità riportano la data che è il giorno di pubblicazione dell’opera su Instagram: sono opere che “si compiono” nel momento in cui vengono pubblicate online.»
Qual è, e che forma ha, la nostra zona di contatto? Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive mattina a ridosso dell’inaugurazione della mostra “Contact zone. Arte e comunicazione secondo Federico Clapis”, percorso espositivo dedicato a uno degli artisti che dall’unione fra arte e comunicazione hanno ottenuto il mix perfetto per raccontarsi, stupire, spiazzare e anche farci riflettere su un mondo dominato dalla tecnologia, dai new e social media. Negli spazi del centro d’arte di via San Lucifero quasi trenta opere, tra cui alcuni lavori inediti, che raccontano il percorso dell’artista a partire dal 2015, anno in cui Federico ha deciso di abbandonare il mondo dell’intrattenimento per dedicarsi esclusivamente all’arte.
La mostra, che sino a nuove disposizioni resterà fruibile esclusivamente attraverso la rete sui canali social dell’EXMA e quelli dell’artista, sarà ospitata nella Sala delle Volte sino al prossimo 14 marzo. In studio con Sergio Benoni, ne abbiamo parlato insieme a Federico Clapis e Simona Campus, curatrice della mostra.
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