Paolo Manca, presidente Federalberghi: «Fusione Olbia-Alghero ottima notizia ma sulla continuità territoriale la Regione ha sbagliato»

Una buona notizia per il comparto turistico e per il futuro della mobilità dell’isola: la fusione tra le società di gestione degli aeroporti di Alghero e Olbia piace sia alle imprese sia ai sindacati, ma nell’isola restano problemi strutturali legati alla mobilità aerea e alla gestione del sistema turistico. Ai microfoni di Extralive, il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca non ha risparmiato critiche alla Giunta Solinas, rea a suo dire di aver scritto un bando “sbagliato” per la continuità territoriale dell’isola e di non investire a sufficienza nel settore ricettivo: «I numeri troppo piccoli difficilmente possono permettere di competere in un mercato globale come quello che si presenta oggi, in particolare per gli aeroporti. La neonata Nord Sardegna Aeroporti SPA (che incorpora Geasar e Sogeaal) consentirà di coordinare i due scali, magari in futuro anche il terzo, e consentirà di organizzare meglio le connessioni da e per la Sardegna sia dal punto di vista turistico, sia per i residenti. Un vantaggio per tutto il nostro sistema economico. Dobbiamo però stare sempre molto attenti con le analisi del mercato: oggi ci ritroviamo con un alto costo sui voli della continuità territoriale, dove c’è palesemente un problema causato da un bando sbagliato fatto dalla Regione. Le low-cost invece confermano la loro attività caratteristica: quando hanno bassa occupazione offrono prezzi molto bassi, ma quando l’occupazione è alta fanno prezzi molto alti. Non ci si può affidare a loro per la continuità territoriale. Anche i modelli di continuità come quello della Corsica o delle Baleari non sono applicabili all’isola, per ragioni diverse: c’è bisogno di trovare un modello sardo che deve essere migliorato e aggiustato a seconda delle esigenze di questa terra. Il livello minimo da garantire è la mobilità dei sardi: la tariffa unica è un bellissimo sogno, ma la Comunità europea ha detto che questo non è possibile. Serve contestualmente aprire al mercato e a più vettori per innescare una concorrenza che eviti di ritrovarsi con biglietti a 500 euro nei periodi caldi, come sta accadendo ora per Pasqua…» Manca si è soffermato poi sull’imminente stagione turistica e sul problema della scarsa disponibilità di personale specializzato per il settore alberghiero: «Il bilancio della Sardegna supera gli 8 miliardi. Noi abbiamo un turismo che vale circa il 10%, quindi 800 milioni. Gli investimenti del pubblico su questo settore non credo superino i 50 milioni. C’è una sproporzione, la Regione investe uno zerovirgola nel turismo. Gli imprenditori investono ogni anno il 30-40% del proprio fatturato in formazione, organizzazione, rinnovamento delle strutture etc. In periodo di elezioni il turismo ritorna al centro di tutte le dinamiche e tutte le politiche di sviluppo, ma poi non ci sono conseguenze. […] Servono dei bandi da parte della Regione che permettano alle aziende di assumere e formare i propri lavoratori anche nei mesi di bassa stagione, detassando i costi economici, contributi e tasse. È ingiusto che chi porta avanti un progetto di professionalizzazione, di formazione, aumentando i mesi di lavoro di tutti i collaboratori, si ritrovi a pagare sempre a pagare un euro per il dipendente e uno per i contributi pubblici. Noi abbiamo bisogno di formare una nuova classe di lavoratori in un equilibrio che permetta alle persone di vivere in Sardegna senza avere la paura o la necessità di emigrare per andare a lavorare, e consentendo una possibilità di carriera, altrimenti il turismo resterà sempre il “lavoretto”, che si fa in attesa di trovare altro.»

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