“La musica deve essere lì, ma senza prendere il potere. Intensa, discreta, umile, al servizio della storia, del personaggio. Questo film è un viaggio. Senza il dogma, senza il proselitismo. La figura di Papa Francesco è più rappresentativa dell’umanità che della chiesa.”
In che modo si costruisce la colonna sonora di un film? Cosa cambia quando la musica viene messa al servizio dell’immagine? Che rapporto si crea tra il regista e l’autore delle colonne sonore?
L’abbiamo chiesto al compositore francese Laurent Petitgand, in questi giorni a Cagliari con lo spettacolo musicale dal titolo “Time Flies” costruito sulle musiche dell’ultimo docufilm di Wim Wenders “Pope Francis – A Man of His Word”. Ospite in studio a extralive mattina, con Sergio Benoni e Giovanni Follesa, ci ha raccontato in anteprima qualche curiosità su questo film e dei suoi oltre 33 anni di collaborazioni tra cinema e musica con il noto regista tedesco.
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