Quaderni giapponesi – Igort a Radio X: «Nel terzo volume racconto i “Johnny Rotten” della cultura giapponese del racconto per immagini»

«Una ricognizione di una serie di figure non molto conosciute che rappresentano un Giappone diverso dall’immagine classica – e a volte un po’ stucchevole – a cui il Giappone viene ricondotto. Il terzo volume di Quaderni giapponesi racconta le storie di narratori, disegnatori, cineasti, attori e attrici “irregolari”. I Johnny Rotten della cultura giapponese del racconto per immagini. Alcuni di questi sono miei amici, altri sono scoperte fatte sulla carta. Alcuni viventi, altri di secoli passati. Il terzo volume di Quaderni giapponesi è una sorta di affresco che dura due secoli e mezzo nei quali racconto la nascita e anche il destino di molti di questi geni dell’immagine e del racconto che sono stati anche puniti severamente, censurati oppure celebrati e poi dimenticati.»

Igort, noto fumettista, sceneggiatore e regista italiano è intervenuto ai microfoni di Extralive mattina, in compagnia di Sergio Benoni e Giovanni Follesa, per parlare di narrazione, graphic novel, e del suo ultimo lavoro “Quaderni Giapponesi Vol.3“, un viaggio tra autori maledetti, grandi Maestri crudeli e irriverenti e pionieri di quel racconto per immagini che prese il nome di kibyoshi prima, ukiyo-e, muzan-e poi, per divenire infine manga o anime: «I giapponesi non sono circondati dalla cultura cattolica e sono più liberi e disinibiti di noi, per certi versi. Ma hanno delle idiosincrasie che sono strane per noi come per esempio il tabù dei peli, anche quelli ascellari. Ci fu un processo a un regista di un film “softcore” per il semplice fatto che nella pellicola veniva mostrata la peluria dell’ascella di una ragazza. […] In un luogo che non privilegia la cultura dell’individuo come da noi in occidente, queste figure che io racconto sono un po’ delle mosche bianche. Ognuno di loro si è in qualche modo autoconfinato, ha preferito vivere ai margini piuttosto che partecipare a quella grande festa gioiosa e di successo: il Giappone è il secondo mercato del mondo per quanto riguarda la produzione del racconto disegnato, un mercato che supera di gran lunga l’industria cinematografica e televisiva.»

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