“A differenza del 2017, quando ci sono stati mesi di proteste per le strade, questa volta c’è un po’ di speranza. Per ora non ci sono state comunicazioni ufficiali da parte dell’esercito in forma congiunta. Ci sono due implicazioni che vale la pena considerare: la prima è che il presidente del Venezuela Guaidò oggi dispone dei beni del Venezuela negli Stati Uniti. Cina, Russia e Turchia si schierano invece con Maduro.”
Sono giornate di grande tensione in Venezuela dove il presidente dell’assemblea nazionale Guaidò ha giurato contro Maduro, autoproclamandosi presidente e ricevendo l’appoggio della Casa Bianca, del Canada e di altri 12 Paesi dell’America latina. Scontri per le strade di Caracas, con 16 morti e 278 arresti nei primi 2 giorni di scontri.
Ne abbiamo parlato a extralive mattina con Sergio Benoni, in collegamento con Valerio Focanti, italo-venezuelano che in questi giorni è in contatto con diversi italiani a Caracas.
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