Orti urbani per i detenuti al carcere di Uta

“Volevamo fare qualcosa di importante perché il carcere di Cagliari, da quando è stato trasferito da Buoncammino a Uta, è diventato molto più periferico, e quindi anche fuori dalla vista. Il carcere, come luogo, è visto come il posto in cui lasciare le situazioni che si vogliono tenere fuori dalla comunità: noi invece abbiamo voluto fare esattamente il contrario, fare in modo che ci fosse un luogo in cui si recuperavano le persone e la comunità.” 

Zucchine, angurie, cipolle, pomodori, lattuga: è stato inaugurato nella giornata di martedì l’orto urbano realizzato all’interno del carcere di Uta grazie ad un’iniziativa del Rotary Club Cagliari: un progetto che unisce socialità e formazione che è stato accolto con grande entusiasmo dai detenuti che hanno contribuito anche alla riqualificazione dell’area di circa 4.000 mq presente all’interno del cortile del carcere: uno sterrato precedentemente inutilizzato da cui sono stati ricavati 36 orticelli che saranno seguiti da circa 70 detenuti, che oltre ad imparare un lavoro potranno utilizzare la frutta e la verdura prodotta per la propria tavola.

Ne abbiamo parlato con Stefano Zedda, presidente del Rotary Club Cagliari sud, ospite di Vito Biolchini all’interno di extraLive.

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