“Gaetano Brundu è stato un artista visivo che ha viaggiato e si è abbeverato all’arte e alla cultura internazionale. Un uomo molto colto, poliglotta, in grado di leggere e scrivere in diverse lingue. Uno dei più grandi pensatori del ‘900. Siamo partiti dalla prima mostra, del 1959, in cui Gaetano, un ragazzo di appena 20 anni, era già capace di comprendere quello che si muoveva a livello internazionale nel mondo dell’arte. Un uomo che appartiene a quel piccolo gruppo di artisti che non hanno mai concepito la separazione tra l’impegno artistico, culturale e quello politico; l’arte per Brundu era politica, e significava inventarsi mille modi per arrivare al cuore e alla testa delle persone. Gaetano era tra quelli che organizzavano le mostre nelle piazze, nelle strade, che la domenica caricavano le loro auto e andavano nei paesi a portare le loro opere per dialogare con le persone, anche quelle molto distanti dall’avanguardia.”
Dopo la tappa cagliaritana, si sposta al museo MACC di Calasetta la grande mostra “Gaetano Brundu, mite rivoluzionario”, antologica che con più di 150 opere rende omaggio al grande artista cagliaritano, tra i più importanti esponenti dell’arte contemporanea nel secondo novecento, che sarà possibile visitare per tutto il mese di agosto.
Ne abbiamo parlato a extralive mattina in un ricco speciale in compagnia di Sergio Benoni e con il direttore artistico del museo di MACC Efisio Carbone, con l’esperto d’arte Gianni Murtas e con Simona Campus, direttrice artistica dell’EXMA e co-curatrice della mostra.
info / Spazio Invisibile / Spazio e movimento / MACC Calasetta
ASCOLTA LO SPECIALE
Podcast: Download