Tutela verde pubblico, il direttore dell’Orto Botanico: «Gli alberi sono una risorsa, smettiamo di trattarli come problemi»

Gianluigi Bacchetta

«Non responsabilità legate esclusivamente a questa amministrazione ma una poca sensibilità diffusa nei confronti del patrimonio arboreo, un’incapacità tecnica nel trovare le soluzioni adeguate o le piante giuste e una mancanza di professionalità per ciò che concerne la cura del verde. Un fenomeno che riguarda un po’ tutte le nostre città.» Gianluigi Bacchetta, direttore dell’Orto Botanico di Cagliari è intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive per dare il suo contributo sulla recente polemica generatasi dopo il taglio selvaggio di alcuni alberi del centro storico, soffermandosi sugli errori da evitare e sugli interventi necessari a preservare il patrimonio arboreo della città: «La quasi totalità degli alberi a Cagliari ha delle patologie legate alla crescita nel contesto urbano. Non è pensabile tagliarli tutti solo perché “malati”. Per paura che possano rappresentare un pericolo, invece di curarli, sostenerli, potarli in maniera dignitosa e cercare di fare il possibile perché abbiano uno spazio vitale, si sta tendendo a capitozzarli o peggio ancora a tagliarli per “eliminare” il problema, dimenticandosi che non sono degli oggetti ma degli esseri viventi e che, se sono diventati pericolosi, lo sono diventati a causa nostra, per interventi non corretti o una messa a dimora non corretta. Basti vedere gli ailanti che sono stati tagliati in via Cammino Nuovo: quelli che sono rimasti si trovano costretti in uno spazio di 50 centimetri quadrati, con una cornice di marmo che li blocca. In una condizione di questo tipo, un albero non ha la possibilità di svilupparsi correttamente, deperisce più rapidamente e si ammala più facilmente.» Bacchetta si è poi soffermato sui vantaggi rappresentati dallo sviluppo di una visione comune per la gestione del verde cittadino: «Né io né i direttori che mi hanno preceduto sono stati coinvolti nella politica del verde. Sei anni fa, dopo la mia nomina, il mio primo atto politico fu quello di nominare un consiglio di gestione dell’Orto Botanico inserendo al suo interno la figura del sindaco, con l’intento di sviluppare politiche e una progettualità comune. Da ormai 5 anni all’interno dell’Orto attuiamo esclusivamente una lotta biologica nei confronti del punteruolo rosso e non abbiamo nessun problema. […] Serve trovare un equilibrio ecosistemico che consentirebbe di usare meno prodotti chimici, meno concimi artificiali e permetterebbe anche di ridurre la manutenzione, con benefici dal punto di vista economico.»

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