“A 12 anni ho debuttato alla Scala. E non volevo entrare in scena” – Un caffè a Radio X con Anna Tifu

«Mi diedero una spinta per farmi entrare sul palco, perché io non volevo entrare. Ho detto: io non vado». Anna Tifu aveva solo dodici anni quando ha calcato per la prima volta il palco della Scala di Milano, e quella sera ha scoperto l’ansia da palcoscenico: «Un’ansia che ancora oggi, per fortuna o purtroppo, mi accompagna prima di ogni concerto». Ospite di “Un caffè a Radio X” con Giuseppe Murru, la violinista italo-rumena nata a Cagliari ha raccontato il suo percorso artistico e personale, iniziato da giovanissima e vissuto, fin dall’inizio, tra studio rigoroso, viaggi, grandi maestri e passione ma anche con la leggerezza di una ragazza “normale”.

Figlia di un violinista rumeno e di una pianista italiana, Anna Tifu ha iniziato a suonare a sei anni con il padre, ma già a quattro osservava rapita gli spartiti del Concerto di Čajkovskij: «Non avevo la pazienza, il violino è uno strumento terribile all’inizio. Ma due anni dopo ero già ai Capricci di Paganini, tutto a memoria». Dotata di orecchio assoluto, talento precoce e determinazione, a otto anni incontra Salvatore Accardo, che la prende sotto la sua ala e la segue fino ai 15 anni: «Accardo è un mito. Dopo la mia audizione a Napoli mi disse subito che voleva insegnarmi privatamente. È stato l’inizio di un lungo viaggio che mi ha portata poi a Philadelphia, a Parigi, all’Accademia Chigiana». Un’escalation straordinaria, vissuta però in modo normale: «Ho avuto una famiglia che mi ha sostenuto, amici, il mare… Non ho mai studiato 10 ore al giorno, per me conta più la qualità dello studio. Così ho sempre trovato il tempo per vivere».

Fuori dal repertorio classico, Anna ascolta rock e pop: «Amo i Muse, mi piace molto Elisa, e da piccola avevo una passione per Eminem. Quando viaggio ascolto solo altri generi». E anche se la sua carriera l’ha portata sui palcoscenici più importanti del mondo, la musica resta sempre, prima di tutto, una passione: «Il violino è uno strumento particolare. Se non studi o se lo lasci ti tradisce subito. Devo dire che quando non ho concerti io tendo un po’ a impigrirmi, ma per fortuna sono veloce a riprendermi, anche perché quando mi ci metto, studio in maniera seria e molto concentrata.»

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