Plexus Storage in mostra all’EXMA

Da New York a Cagliari passando per Dakar e l’Australia. Dall’11 marzo al 10 aprile all’Exma la mostra dedicata al Plexus International. Un modo per rivivere l’esperienza culturale iniziata in USA negli anni ’80 da Sandro Dernini. Scritti, foto e video nel progetto a cura di Simona Campus che intende documentare il ruolo della Sardegna nel Plexus.

Cos’è Plexus? Si tratta di un percorso che da trent’anni coinvolge artisti e scienziati alla ricerca di interazione nuove, basate sui valori di partecipazione e cooperazione. Un’esperienza iniziata come detto negli anni ’80 da Sandro Dernini e che ancora oggi continua a creare connessioni culturali tra Stati Uniti, Europa e continente australe. Un lavoro sull’importanza della comunicazione e dell’idea di rete quando ancora internet era lontano dalla sua massima diffusione.

Il titolo PLEXUS INTERNATIONAL Storage si riferisce esplicitamente allo spazio artistico attivo a Cagliari a inizio anni ’90. Un luogo di conservazione per opere, documenti e materiali relativi alla storia di PLEXUS.
La mostra, allo stesso tempo documentaria e artistica, intende valorizzare la cooperazione della Sardegna in PLEXUS, anche nelle sue posizioni dialettiche e critiche: luoghi, eventi e protagonisti presentati attraverso scritti, foto e video, in un percorso che conduce alle Maison des Esclaves di Gorée-Dakar, luogo simbolo di PLEXUS, passando per Gavoi, Cagliari e Carloforte.

IL PROGRAMMA. Nei pomeriggi di venerdì 11 e sabato 12 marzo, artisti e contributors interagiranno tra loro e con il pubblico: sistemando i materiali, portandone di nuovi, raccontando ciascuno il proprio punto di vista su PLEXUS, il significato della partecipazione al viaggio.
Tra gli artisti presenti all’opening, arriverà appositamente a Cagliari da Cairns, in Australia, GUILLAUME ‘WILLEM’ BRUGMAN: tra i fondatori di PLEXUS, con Dernini, fin dai pionieristici anni newyorkesi, Brugman è performer, attore, drammaturgo e produttore creativo; lavora in accezione interdisciplinare e interculturale; attualmente è produttore creativo del Centre of Australasian Theatre, Intercultural Theatre for a New World.

Nelle settimane successive, per tutta la durata della mostra, sono previsti momenti di approfondimento dedicati ai grandi temi che PLEXUS affronta, tavole rotonde, interventi e dibattiti tenuti da studiosi di discipline umanistiche e uomini di scienza. Oltre che di interazione tra arte e scienza, si parlerà di smaterializzazione dell’oggetto artistico, decostruzione e ri-costruzione, schiavitù dell’artista nel sistema dell’arte e in rapporto al mercato, well being, arte e cibo; tema sempre presente in PLEXUS, quest’ultimo, trasversalmente a tutti gli altri. La prima tavola rotonda, fissata per il giorno martedì 15 marzo, sarà coordinata da Franco Meloni, fisico e narratore.

Nell’ottica di una cooperazione che sia anche intergenerazionale, all’evento PLEXUS INTERNATIONAL Storage si collega la call for artists PLEXUS anch’io, a cura di Alessandra Menesini, rivolta ai giovani creativi che vorranno accostarsi e partecipare a questa esperienza. Perché, naturalmente, il viaggio continua.

Per info www.plexusinternational.org.