In questa puntata di Excelsior, la rubrica curata da Luca Mirarchi dedicata al mondo del cinema e delle serie tv vi consigliamo “Una vita in fuga” (Flag day il titolo originale), – adattamento cinematografico del libro di memorie “Flim-Flam Man: The True Story Of My Father’s Counterfeit Life” di Jennifer Vogel – film diretto e interpretato da Sean Penn che racconta la storia di uno dei più grandi falsari degli Stati Uniti e del suo rapporto con la figlia. La serie tv che vi consigliamo questa settimana è invece “Fleabag“, serie inglese uscita in Italia nel 2017, vincitrice di 4 Emmy Awards e 2 Golden Globe che racconta le peripezie di una giovane, goffa, sensibile e intelligente ragazza londinese.
FILM
Una vita in fuga (USA), 109’
Il ritorno di Sean Penn dietro la macchina da presa segna anche una rinnovata collaborazione, alla colonna sonora, con Eddie Vedder. La voce dei Peral Jam, che aveva già scritto le musiche per Into the wild (2007), si affianca qui a quella di Cat Power e della giovane figlia Olivia in alcuni brani. Impossibile non dire anche della protagonista di Una vita in fuga, che di nome fa Dylan e di cognome Penn, ed eredita la recitazione nel sangue anche dalla madre Robin Wright. E di un complesso rapporto padre-figlia parla lo stesso film, che racconta dell’educazione alla vita di una bambina solitaria, un’adolescente problematica e quindi una promessa del giornalismo, Jennifer Vogel, al quale il destino ha dato in sorte come genitore uno dei più famosi truffatori della storia americana recente, capace di stampare banconote false per ventidue milioni di dollari, prima di essere immancabilmente arrestato dalla polizia. Nel mentre procede, tra riavvicinamenti e lontananze, speranze e bugie, amore e contrasti, il rapporto fra i due, anime di una storia americana al mille per mille, tratta a sua volta da una vicenda realmente accaduta, e narrata, in un memoir inedito in Italia, dalla Jennifer Vogel in carne e ossa, oggi affermata giornalista e scrittrice.
SERIE TV
Fleabag, UK, 2016-2019, 2 stagioni da 6 episodi (22-27’ a puntata), Amazon Prime
Un salto indietro nel tempo per la serie tv di questa settimana, Fleabag, che con sole due stagioni, fra il 2016 e il 2019, quattro premi Emmy e due Golden Globes, si è subito guadagnata lo status di serie cult, e, per una volta, con pieno merito. Tutto ruota intorno alle peripezie londinesi di una trentenne che non si dimentica, Fleabag, appunto, alla quale dà l’inconfondibile volto un’attrice inglese di grande talento come Phoebe Waller-Bridge, che però nella vita non si limita a recitare, se è vero che i brillantissimi dialoghi della serie arrivano proprio dall’omonimo spettacolo teatrale, premiato al Fringe Festival di Edimburgo nel 2013, di cui è stata lei stessa autrice e interprete. Inserito dal Telegraph fra gli 80 migliori spettacoli della BBC di tutti i tempi, Fleabag è raccontato in prima persona dalla protagonista — che non manca di rivolgersi spesso direttamente allo spettatore — alle prese con una famiglia disfunzionale (un padre vedovo in procinto di sposarsi con un’artista a dir poco sui generis, una sorella in carriera che definisce lei stessa super-energetica, anoressica e ricca), una serie di fidanzati che non si rivelano mai essere la persona giusta, una caffetteria alternativa da mandare avanti che aveva aperto con una cara amica scomparsa e tutto quello che potrebbe capitare se ci trovassimo catapultati anche noi oggi a Londra — ma divertendoci probabilmente molto meno.
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