«dopo il debutto, la prima sensazione è che – a Cagliari almeno – la gente stia ancora bene con la testa! Il teatro ha vinto sul coronavirus 1 a 0, perché in tanti sono venuti a vederci. Siete ancora sani di mente!»
Sino a domenica 1 marzo al Teatro Massimo di Cagliari va in scena “Fronte del Porto” di Budd Schulberg, spettacolo con la regia e le scenografie di Alessandro Gassmann con l’adattamento teatrale di Enrico Ianniello che riprende il capolavoro cinematografico di Elia Kazan; uno spettacolo che racconta una Napoli dei primi anni ’80 in cui la camorra era organizzata e presente tra gli operai del porto industriale, ma in cui una comunità di onesti lavoratori, sottopagati e vessati dalla malavita organizzata, trova attraverso il coraggio di un uomo, la forza di rialzare la testa e fare un passo verso la legalità, la giustizia, la libertà.
Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive mattina con Cristina Marras, Sergio Benoni e con Daniele Russo, tra i protagonisti sul palco: «La nostra è stata una scelta anche stilistica. Vedere gli anni 80 ti da un colore e un sapore, anche un tipo di napoletano diverso rispetto a quello di oggi. Siamo tutti invasi da questo “gomorrismo” dilagante in televisione. Un napoletano più brutto, più crudo. Rimanere negli anni ’80 ti consente di avere costumi, suoni e musiche più interessanti. Ma la storia potrebbe essere ambientata anche oggi: in molti ambienti di lavoro non ci sono le condizioni perché si lavori serenamente, con dignità, con diritti e doveri.»
info e dettagli sullo spettacolo / evento facebook Fronte del Porto
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