Caso Sardara – Francesco Agus: «Al pranzo dirigenti e nomi importanti: ci aspettiamo le dimissioni»

Caso Sardara – In Regione è alta la tensione dopo il pranzo clandestino di politici e amministratori, mentre sul web è caccia ai nomi, con le liste dei partecipanti che da alcuni giorni girano ufficiosamente sulle app di messaggistica. Tanta l’ironia, tra meme e battute sarcastiche ma la questione è estremamente seria, con il presidente Solinas che ha già dichiarato inconciliabile la permanenza in qualunque ruolo o incarico regionale di chiunque fosse a quel tavolo. Ne abbiamo parlato in collegamento con Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale: «Sulle chat di Whatsapp di tutta l’isola girano diverse versioni ma manca l’ufficialità su alcuni nomi. Non è importante oggi avere la lista dei presenti ma capire cosa ci facessero e quale sia il ruolo del presidente della Regione in tutto questo. Ci sono due strade: o l’ispiratore è lui, e attorno a quel tavolo c’era una “regione parallela” che stava decidendo qualcosa per conto del presidente, oppure era in atto un complotto ai suoi danni. Però non ci sono molte alternative: seduta al tavolo c’era mezza Regione. Diversi direttori generali molto influenti, persone nominate direttamente dal presidente in staff, gabinetti, aziende sanitarie. Non è una cosa che può passare in sordina, anche perché siamo in un periodo in cui il semplice riunirsi è vietato. Se si arriva a rischiare pur di farlo, qualcosa non torna ed è importante cercare di capire quale fosse l’argomento della discussione. A me ha stupito la dichiarazione del comandante della Forestale, che ha un ruolo delicatissimo, che ha utilizzato come giustificazione il fatto che fosse lì per una conferenza di servizi parallela di cui il sindaco di Sardara però non sapeva niente. Domani si sognino di iniziare la discussione sul “poltronificio” avendo ancora in carica persone che comunque devono presentare le proprie dimissioni prima della seduta. La sensazione è che nel momento di crisi peggiore dell’isola, ci sia al governo qualcuno che si comporta come il marchese Del Grillo.»

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