I giornali quotidiani non se la passano tanto bene. C’è chi vede la fine di un’epoca e il tramonto di un modo di concepire e praticare il giornalismo. Ma è davvero così?
“Giornalista è colui che non si ferma davanti al dato di fatto, ma scava, cerca, si interroga ed è curioso. La funzione prioritaria del giornalista come mediatore, rimane e rimarrà immutata nonostante cambino i modi e gli strumenti per comunicare. Semplificare e velocizzare non significa banalizzare: questo in futuro farà la differenza. Quello del giornalista è un mestiere che si può fare anche da impiegati. Ma per sopravvivere deve avere la forza di recuperare il suo ruolo.”
Ne abbiamo parlato in con Cristina Marras e con Maurizio Boldrini, docente di giornalismo dell’Università di Siena e autore del volume “Dalla carta alla rete andata e ritorno. Giornalismo e nuovi media”, manuale utile a chi voglia capire cosa sta accadendo nel mondo del giornalismo e della comunicazione e che ragiona attorno alla “rivoluzione” in corso nel mondo dei media e dell’informazione, ospite del secondo appuntamento del festival letterario diffuso Entula (18 aprile, ore 18 – Open Campus) insieme agli “ex alunni” Alesandro Lovari, Serena Orizi e Mauro Scanu.
info / Éntula
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