“Sottotraccia”: i contrasti del Sulcis e dell’Asinara negli scatti di Pino Musi

“L’eterna lotta tra buio e luce viene paradossalmente capovolta nei due territori del Sulcis e dell’Asinara. Uomini liberi venivano obbligati al buio delle miniere, giornate intere passate a centinaia di metri sotto la superficie. Uomini in cattività venivano obbligati a convivere con la potenza della luce del sole, e di questa bellezza abbagliante non potevano usufruire: punizione nella punizione, quella luce marcava il loro confine, così come il profondo buio toglieva salute e libertà ai minatori del Sulcis.”

Marco Delogu

Una riflessione attenta alle tracce, sedimentate e sotterranee, che caratterizzano i processi di trasformazione della Sardegna, e più in generale delle isole, frutto delle tappe della residenza artistica “Sottotraccia“. Ne abbiamo parlato a Extralive mattina con Marco Delogu, curatore della mostra accompagnata da un libro che sarà inaugurata venerdì 20 dicembre (ore 19) nella sede della Fondazione di Sardegna, che racconta il viaggio del fotografo Pino Musi alla scoperta di due luoghi simbolo dell’isola, con 43 scatti che esplorano archeologia industriale e l’architettura del ventennio nel Sulcis Iglesiente, e i contrasti tra carcere, sole e natura incontaminata sull’isola dell’Asinara: «Un percorso per capire cos’è stato il Sulcis, chi ha fatto quelle miniere, cos’è stata la carcerazione all’Asinara, che prospettive ci sono per il parco naturalistico, uno dei posti più belli al mondo… ».

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