
«Era ovvio che al bando si sarebbero presentate poche compagnie, perché la struttura della continuità non si confà con l’organizzazione delle compagnie low cost, e questo anche la Regione dovrebbe saperlo.» A Extralive mattina torniamo a parlare di continuità territoriale in Sardegna con l’ex comandante di Meridiana e Air Italy Andrea Mascia, uomo simbolo della protesta dei lavoratori contro i licenziamenti del 2014 che per 50 giorni rimase su una torre di illuminazione dell’aeroporto di Olbia: «Io la penso in maniera opposta all’assessore, che vorrebbe aerei grandi e meno voli. Con aerei più piccoli che costano meno, consumano meno e inquinano meno, fatto oggi importantissimo, si potrebbero garantire frequenze maggiori. Con più voli, anche in bassa stagione si potrebbe facilitare l’arrivo di chi vuole farsi un weekend nell’isola, con un importante ritorno economico. Servirebbe una commissione di esperti per studiare la parte più operativa della continuità territoriale. È impensabile che ci sia il monopolio, il mercato libero con le tante compagnie presenti oggi è necessario per abbattere i prezzi.»
FLOTTA SARDA E FUTURO: «La continuità territoriale è a basso reddito: se vogliamo che una compagnia regionale privata possa resistere sul mercato, dando una garanzia di continuità, dobbiamo o finanziarla col pubblico, o fare una partecipata con la Regione. Noi in Sardegna abbiamo bisogno di stabilità: non si può rinnovare questo servizio ogni 2-3 anni, noi abbiamo bisogno di una compagnia che possa garantirci il collegamento per i prossimi 10 anni. Perché poi alla fine i tour operator si trovano in difficoltà e non sanno come operare. Chi si occupa di viaggi vende i pacchetti per la stagione successiva, e oggi non sa come venderli. Così la gente inizia ad andare in Grecia, alle Canarie, in Croazia, alle Baleari.»
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