
Un Paolo Truzzu scatenato, a tutto campo, sui temi più caldi della città. E non solo. Accetterebbe la candidatura a presidente della Regione? «Se dai partiti e dai cittadini ci fosse un’ampia convergenza sul mio nome, farò le mie valutazioni.»
Il punto sullo stadio del Cagliari, i nuovi ospedali e la paventata chiusura del Brotzu, poi i cantieri, da quello di via Roma a Buoncammino, viale Trieste e piazza d’Armi, sino all’imminente riqualificazione del mercato di San Benedetto. E ancora: città metropolitana, sicurezza urbana e mala movida. Il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, ospite di Sergio Benoni e Giovanni Follesa nella puntata di Extralive ha parlato del presente e del futuro della città rispondendo alle tante domande degli ascoltatori, soffermandosi sui temi caldi del momento e sulla sua possibile candidatura alle prossime regionali.
Nuovo stadio, ospedali e accordo di programma: «Lo stadio si deve fare a Sant’Elia e se arrivano i soldi dalla Regione si può fare adesso. Se si vuole fare da un’altra parte servirà un altro sindaco. Per i nuovi ospedali servono tempi molto differenti. Il Brotzu non si tocca e combatterò per questo. Non è un problema di guerra tra Sassari e Cagliari. Il Brotzu è un’eccellenza della Sardegna e un ospedale che ha una vocazione regionale.»
Riqualificazione mercato di San Benedetto e cantieri cittadini: «Piazza Nazzari unica possibilità per realizzare una sede provvisoria del mercato vicina alla sua sede storica e mantenere tutti i 188 concessionari. I (tanti) cantieri aperti in città non potevano partire prima. Abbiamo firmato un accordo col governo nell’aprile 2021 con l’impegno di chiudere i lavori entro il 2023. A tempo record siamo partiti con la progettazione, conferenze di servizi, le gare. È ovvio che alla fine siano partiti tutti insieme: la scelta era farli o non farli, non è un difetto di programmazione. La programmazione si fa quando ci sono i soldi.»
Nuova via Roma e ritrovamenti reperti archeologici: «La Soprintendenza non ha bloccato nulla. Non c’è nessuna variante da fare. Sapevamo benissimo che sotto via Roma c’erano i resti delle vecchie mura di accesso alla città. Non sapevamo però la posizione esatta: ci sarà quindi da fare qualche piccolo ritocco.» Lavori a rilento? «L’età media dei cagliaritani è alta, ci sono molti esperti di cantieri. Cagliari non è Milano: abbiamo imposto ad alcune delle imprese incaricate di cambiare i subappaltatori perché alcuni si rifiutavano di lavorare il sabato. Addirittura abbiamo messo una premialità nel caso in cui vengano conclusi in anticipo»
Nuove citta metropolitane allargate? «Sono soddisfatto di poter lavorare con quella che ho.»
E sulle prossime Regionali: «L’importante è il progetto, se non c’è è inutile avere il nome del presidente.»
Paolo Truzzu accetterebbe una candidatura? «Sto bene a fare il sindaco. Poi è chiaro che se i partiti, i cittadini dovessero trovare un’ampia convergenza sul mio nome, farò le mie valutazioni. Sono un uomo delle istituzioni e sono a disposizione. Se mi si chiede, c’è la disponibilità e tutti sono contenti, ovviamente la risposta è sì.»
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