La Sardegna meta del turismo LGBT: «Un mercato da oltre 8 miliardi, occasione importante per lo sviluppo economico e sociale dell’isola»

Un progetto inclusivo dedicato a sensibilizzare le realtà che operano nei settori dell’accoglienza e degli eventi, per incidere sul tessuto sociale isolano e costruire una community di Hotel, B&B, serate e locali aperti al turismo LGBT: all’interno della puntata di Extralive siamo andati alla scoperta di “Sardinia Friendly” progetto promosso dall’associazione Baa Bà dedicato a tutte le realtà imprenditoriali, associative e alle amministrazioni locali accomunate dall’interesse per lo sviluppo del turismo LGBT+ in Sardegna: «Una grande opportunità dal punto di vista economico, orientata a un segmento che fa registrare incassi di oltre 8 miliardi di euro a livello europeo e 200 miliardi di dollari a livello mondiale.» Michele Pipia, rappresentante dell’associazione, in studio con Sergio Benoni e Giovanni Follesa ci ha raccontato gli obiettivi di questa iniziativa: «La nostra idea è quella di far diventare la Sardegna una meta del turismo LGBT. Uno studio dell’università di Firenze dice che il 62% di questo campione prima di andare in vacanza in un territorio controlla se quel luogo è inclusivo, friendly e accogliente. La Sardegna risulta inclusiva ma oggi non abbiamo ancora dei dati reali e il nostro obiettivo è quello di renderla ancora più inclusiva facendo un lavoro con gli operatori per migliorare la situazione. Noi puntiamo all’1%, una percentuale che porterebbe nell’isola 83 milioni all’anno. Ad oggi abbiamo già una convenzione con Grimaldi Lines, compagnia che gestisce le tratte in continuità territoriale per la Sardegna, con degli sconti interessanti: c’è grande interesse sulla Sardegna che negli ultimi tempi è stata scoperta da una grossa fetta di turisti impossibilitati a raggiungere mete fuori dall’Italia a causa delle restrizioni legate alla pandemia. Località come Mykonos, in Grecia, si sono affermate negli anni come luoghi friendly perché hanno investito su una formazione utile a rendere accogliente il turismo di coppie gay o di persone transgender. Vogliamo promuovere un salto culturale, formativo e sociale e abbiamo trovato grande disponibilità anche da parte delle amministrazioni locali, ad esempio da parte del comune di Quartu Sant’Elena che già dall’anno scorso ha un assessorato alle politiche LGBT, o da La Maddalena, che già dagli anni ’90 ospitava storicamente weekend e settimane dedicate al turismo gay. Ci sono oggi diversi canali e siti internet internazionali di grande visibilità dedicati al turismo LGBT come il sito di Out Magazine, che viene visitato da oltre 12 milioni di persone ogni mese dove è importante proporre la Sardegna come meta, includendola all’interno di eventi internazionali.» La situazione di Cagliari: «Il capoluogo grazie anche al Sardegna Pride e a diverse realtà imprenditoriali come il Fico D’India e La Caravella al Poetto è oggi tra quelle città grandi o medio-grandi dove è possibile recarsi per le proprie vacanze. Ci sono però diversi tipi di turismo per cui è importante coinvolgere tutta la Sardegna. A ottobre cercheremo di partecipare alla fiera mondiale del turismo LGBT che si terrà a Milano: un’occasione importante per far conoscere la Sardegna ai maggiori tour operator internazionali.»

info / Sardiniafriendly.com

ASCOLTA L’INTERVISTA