Lobby e logge, le cupole occulte che controllano il sistema – Luca Palamara a Radio X: «Dossieraggio in Italia pratica molto diffusa»

Dalla vicenda Consip, col rapporto tra Matteo Renzi e i Servizi Segreti, alla riapertura e alla desecretazione dei verbali degli attentati a Falcone e Borsellino, alla cosiddetta “Lobby Ungheria”: dopo “Il Sistema”, caso editoriale del 2021, Alessandro Sallusti e Luca Palamara tornano a far discutere con “Lobby & Logge – le cupole occulte che controllano “il sistema” e divorano l’Italia“, volume che esplora l’intricato intreccio di reti che coinvolgono imprenditori, faccendieri, politici, alti funzionari statali, uomini delle forze dell’ordine e dei servizi segreti, giornalisti e, naturalmente, magistrati, con rivelazioni sconvolgenti su quel mondo parallelo che agisce dietro le quinte e si infiltra pericolosamente tra le crepe del sistema giudiziario. Ma esistono davvero le lobby e le logge? Quale influenza hanno sulla nostra nazione?

L’ex magistrato Luca Palamara è intervenuto ai microfoni di Radio X, con Sergio Benoni e Giovanni Follesa, per raccontarci i contenuti di questo nuovo lavoro editoriale destinato a far tremare l’Italia: «Esistono sicuramente dei gruppi di pressione esterni che in varie branche della nostra società e del nostro mondo istituzionale possono ambire a penetrare nella pubblica amministrazione. Che poi ci riescano o meno è un altro discorso. […] Questo volume si inserisce in una sorta di continuità con il precedente ma cerca di analizzare un altro aspetto, cercando di dare un contributo di chiarezza e informare i cittadini sul funzionamento dei meccanismi interni alla magistratura ma in questo caso anche su quello che noi chiamiamo “dark web”, cioè chi vi ruota attorno e cerca di influenzare le decisioni dei giudici e del CSM.» Un discorso che impatta sull’attualità, con uno sguardo sul caso della “Loggia Ungheria”: esiste davvero? Chi ne fa parte? Riesce davvero a influenzare i giudici? «Anche in questo caso cerchiamo di informare, di togliere un po’ di polvere da sotto al tappeto attraverso racconti diretti. Un tentativo di accendere la luce su una vicenda che interessa l’opinione pubblica e su un mondo, quello della magistratura, che è fondamentale per il corretto vivere civile e democratico. […] Spesso si pensa che le centrali di potere siano i luoghi e le cariche più importanti con cui si ha a che fare: in realtà oggi le vere centrali del potere sono quelle che un importante magistrato come Nino Di Matteo chiama “cordate di potere”: in queste cordate troviamo un procuratore della Repubblica, un appartenente alla polizia giudiziaria, al mondo dei servizi, a quello dell’informazione e ovviamente un giudice. Una sorta di interscambio di informazioni che collocate in un determinato circuito possono condizionare in maniera rilevante la vita democratica.» L’ex magistrato si è soffermato anche sul tema del dossieraggio, dopo le recenti accuse rivolte a Report: «L’informazione è legata a tutto quello che raccontiamo e quindi spesso parliamo di dossieraggio per dire che un giornale pubblica una notizia invece che un’altra. Senza scendere nello specifico pure il lettore può farsi un’idea di come funzionano le cose: sì, il dossieraggio in Italia è una pratica molto diffusa.»

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