Dalla “foresta urbana” di via Roma alla riqualificazione di piazza Matteotti, dalla gestione del patrimonio verde a quella dei centri culturali: Francesca Ghirra, neoeletta deputata e consigliera del Comune di Cagliari è intervenuta questa mattina ai microfoni di Extralive per fare il punto della situazione sulle recenti decisioni del Consiglio comunale e sul futuro della città: «I fondi per la riqualificazione di via Roma erano destinati a ridisegnare il polo internodale di piazza Matteotti, per fare in modo che la stazione dei treni, dell’ARST e il passaggio dei bus potessero convivere in maniera più funzionale per garantire un accesso più agile alla città ma anche per per migliorare il sistema dei trasporti pubblici e incentivarne l’uso. Invece mi pare che ci sia stata un’intenzione di restyling della piazza e di quella che la maggioranza continua a chiamare “la passeggiata scoperta”, ma che non ci sia poi uno studio generale della viabilità che in quello snodo è invece fondamentale. […] Quando chiediamo dei chiarimenti, che mai arrivano, non è per ostacolare l’azione amministrativa ma è per cercare di ragionare su temi importanti o per far presente che molte delle decisioni che vengono prese non sono funzionali allo sviluppo della città. Immagino che anche per lo stadio ci saranno degli enormi problemi e difficoltà. […] Dopo i tagli degli alberi di viale Buoncammino sul verde urbano mi sembra che ultimamente ci si stia muovendo un po’ meglio. È però evidente che anche per questioni di sicurezza ci sia l’intenzione di abbattere molti alberi della città. Nel caso di viale Trieste è stato fatto uno studio molto accurato, in altre situazioni come ad esempio il viale di Calamosca è emerso che ci sono delle piante a rischio crollo: spero che ci sia grande prudenza su questo tema anche perché questi luoghi sono vincolati e hanno un importante valore paesaggistico per la città. […] Sui centri culturali cittadini la situazione è tremenda: abbiamo partecipato recentemente alla mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici che rivendicano delle certezze rispetto al futuro. Esiste una legge regionale del 2006 che garantisce un finanziamento costante alle amministrazioni comunali per gestire gli spazi culturali: il punto è che nell’ultima commissione che abbiamo fatto anche con le parti sociali, l’impegno che era stato preso era quello di individuare una forma che desse garanzia e continuità nella gestione dei centri. Nel frattempo l’amministrazione si era impegnata a fare delle gare pluriennali per superare il sistema di gare da 3-6-9 mesi che creano problemi a chi prende in gestione i centri e non danno la possibilità di progettare. Il fatto che il 31 dicembre sono in scadenza i finanziamenti regionali è però diventato un pretesto per continuare con queste “garette” che stanno comportando il fatto che Camù, che era l’unico che applicava il contratto Federculture, non partecipi più alle gare. […] Cercheremo di capire le ragioni di queste scelte e di intervenire in modo da cambiare rotta.»
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