Stati generali e futuro della Sardegna – Vito Biolchini: «Siamo la prima regione opposizione-free»

Non solo le istituzioni, i sindacati, la politica e le associazioni di categoria, ma anche esponenti di rilievo dell’economia e della cultura italiana e alcuni tra i più importanti esponenti della politica europea come la direttrice del FMI, Kristalina Georgieva, la presidente della BCE Christine Lagarde, quella della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli riuniti insieme: sabato 13 giugno prenderanno il via gli Stati generali dell’economia, convocati dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Non siederanno al tavolo però gli esponenti del centrodestra: Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani hanno infatti deciso che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia non parteciperanno a questo importante appuntamento che dovrebbe tracciare la rotta per rimettere in moto l’Italia dopo l’emergenza Covid-19.

Ma cosa sono questi Stati generali? E cosa aspettarsi per la Sardegna da questo piano di rilancio?

Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive mattina con Sergio Benoni, Giovanni Follesa e con Vito Biolchini: «Sostanzialmente questi Stati generali sono un’interrogazione che noi sosteniamo davanti all’Europa che vuole sapere come spenderemmo eventualmente quei soldi che ci dovrebbero arrivare.» Sulla carta un buona notizia ma se gli schemi resteranno gli stessi c’è poco da ben sperare: «Oggi in Sardegna sembra trasparire un senso di sollievo, come se il peggio fosse passato. Ma così non sarà, e non per il ritorno della pandemia, ma perché nel prossimo futuro pagheremo tutti i limiti di stagioni politiche infruttuose, di centrodestra e centrosinistra. Vedrete che a breve torneremo a parlare di cemento sulle coste, un grande classico. […] In Sardegna ci sarebbe bisogno di una vera opposizione, e non di una finta che maschera i propri limiti con un blando sostegno a questa Giunta: perché di fatto, in questi mesi di lockdown il PD ha sostenuto la Giunta Solinas, evitando in tutti i modi di fargli le pulci. Siamo la prima regione opposizione-free.»

Un passaggio anche sul prossimo futuro, con l’estate alle porte e con Federalberghi che denuncia il rischio che nell’isola la stagione non decolli, stimando l’arrivo di poco più di un milione di turisti a causa di un sistema di regole e protocolli ancora poco chiari: «Voglio rispondere con una battuta che non vuole essere offensiva per nessuno: se la Regione Sardegna ha come assessore al Turismo l’onorevole Chessa, sa come muoversi. Se la presenza di Chessa, con la sua inadeguatezza, non è un problema per il presidente della Giunta, perché dobbiamo preoccuparci noi? Evidentemente dalla Regione ritengono che in questa situazione, per affrontare e risolvere il problema del turismo o dei trasporti, le figure di Chessa e Todde siano adeguate.»

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