«Apocalisse tascabile è un testo nato nel 2019 che oggi è arrivato a 100 repliche, che racconta della mia generazione ma anche di come il mercato del lavoro finisca per triturare le ambizioni e le aspettative di vita di tutti. In scena ci saremo io, nel ruolo del profeta dell’Apocalisse, coadiuvato da un angelo dell’Apocalisse esperto di pratiche neomanageriali.»
Con quattro repliche in programma tra il 23 e il 26 febbraio negli spazi di Sa Manifattura arriva a Cagliari “Apocalisse tascabile”, pluripremiato spettacolo di e con Niccolò Fettarappa Sandri, che con autoironia e rabbia affronta il tema più che mai attuale di una generazione scartata, esclusa e messa all’angolo. Niccolò all’interno di Extralive ci ha raccontato la genesi di questo spettacolo: «Dietro la mia apparente serenità c’è una profonda inquietudine nel vivere il contemporaneo. Un contemporaneo che sfugge e non si lascia interpretare. Penso di vivere molto male oggigiorno, non riesco a mettermi in gioco come fanno molti dei miei coetanei e nemmeno mi piace tanto la retorica del mettersi in gioco, perché il capitalismo non è un gioco e il lavoro nemmeno. […] Il pubblico teatrale è un pubblico per la maggior parte costituito da over 60. Gente che va a teatro per sollazzarsi la sera e non è facilissimo parlare di rivoluzione a persone che tutto sommato il tempo per fare la rivoluzione ce l’avevano e non l’hanno fatta. Quando incontro i coetanei però mi rendo conto che c’è una reazione commossa, entusiasta. Questo è uno spettacolo pessimista, sì, ma anche fortemente motivante nei confronti di chi il mondo lo vuole cambiare. Nel sudore che noi ci mettiamo c’è una speranza.»
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