Tutela verde pubblico, intervista con Marco Cadinu: «Non sperperiamo la nostra eredità, Cagliari ha bisogno di bellezza»

Uno degli alberi tagliati in via Cammino Nuovo

Potature selvagge, alberi soffocati dall’asfalto, abbattimento di pini secolari: il tema della tutela e della valorizzazione del verde cittadino torna a far discutere dopo il recente taglio di alcuni tra gli alberi più rappresentativi del centro storico (Qui la notizia). L’architetto Marco Cadinu, docente universitario, esperto di storia della città di Cagliari e tra gli ideatori della mostra “Architetture vegetali”, dedicata al tema dei viali alberati cittadini, è tornato ai nostri microfoni per fare il punto della situazione su quello che rappresenta un importante patrimonio collettivo: «Dobbiamo partire dal presupposto che gli alberi sono di tutti, e costituiscono un patrimonio comune che garantisce ombra e bellezza, ma sono anche un patrimonio culturale, perché un viale alberato di 50 o 100 anni come ne abbiamo in città deve essere trattato come un bene culturale. Dispiace quindi che non ci sia una strategia. Cagliari è una città che viene sempre trattata molto male sul piano tecnico ed è una città che ha bisogno di bellezza. Servono dei tavoli tecnici dove si incontrino agronomi, botanici ma anche architetti paesaggisti e storici. Il patrimonio rappresentato dagli alberi non si può ricomporre se non dopo decenni. Bisogna essere consapevoli del fatto che le città contano sugli alberi per la loro bellezza e per il loro benessere. Sappiamo quanta storia ci sia tra le strade di Cagliari; una storia che non è fatta solo dalle case e dai palazzi, ma anche dalle strade alberate che dalla fine del ‘700 sono state progettate con grande intelligenza. Stiamo sperperando un’eredità di caratura europea che abbiamo avuto dal passato e non stiamo lasciando niente al futuro.»

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