Sly, Brian and Joe :: Freak Out!

I più lo avevano conosciuto, in Italia, nel 1970, durante la proiezione del docufilm su Woodstock. Sly Stone infiammava da qualche anno la scena americana portando il funk fuori dal ghetto per mescolarlo ai fumi psichedelici della controcultura. La sua fiamma bruciò poco, un altro grande album, There’s a Riot goin’ On, e poi disordini mentali, pressioni politiche, dissidi con le case discografiche e amen. Più lunga, ma non mento tormentata la vicenda terrena di Brian Wilson. Re delle classifiche americane con il suo gruppo di famiglia, i Beach Boys, difatto spodestò Elvis con la cultura della surf music. Ma nel giro di pochi anni l’impatto con la British Invasion lo mise alle corde. Il desiderio di essere sempre all’altezza dei (presunti) rivali gli costò la salute mentale e qualche milione di dollari. Amori infranti, cattive amicizie, ego smisurato con dischi perfetti ma rifiutati perchè, a suo dire, non perfetti. Dopo anni di oblio, Brian Wilson ritornò alla fine dei ’90 per ridisegnare i suoi antichi progetti e farne di nuovi. Del resto già si faceva il suo nome come quello del Gershwin moderno e occorreva tenerne fede. Di Brian parliamo con l’ospite d’oltre mare Aldo “beach” Pedron. In piena attività, infine, il gruppo di organizzatori dell’operazione “Rane ‘n’ Roll Reloaded” ovvero la interpretazione del disco omonimo di Joe Perrino & the Mellowtones a 40 anni dalla pubblicazione da parte di artisti quali Canali, Chimenti, Maroccolo, Catinari, Sikitikis, Fresu solo per citarne alcuni.

Gianfranco Liori e Giuseppe Pionca hanno organizzato un crowdfunding per permettere l’avverarsi di una bella iniziativa nel nome dell’arte ma soprattutto dell’amicizia verso Nicola Macciò.

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