La “svolta elettrica” di Miles Davis, iniziata anche prima di “In a Silent Way” e di “Bitches Brew“, gli album che sanciscono il suo distacco definitivo dal mainstream jazz, è stata e resta una scelta artistica controversa perché criticata e dibattuta tra sostenitori entusiasti e detrattori accaniti.
Resta intatto il fascino della musica e del momento creativo, che ha riunito una serie impressionante di musicisti che si sono in seguito affermati con grande successo.
Al culmine di questa esplorazione nei suoni, mutuati anche dal rock e dal funk e segnatamente da Jimi Hendrix e da Sly Stone, Miles Davis -che era da sempre un grande appassionato di pugilato- dà alle stampe, con l’aiuto -e l’editing- dello storico produttore Teo Macero, una specie di concept album dedicato al grande boxeur Jack Johnson, campione dei pesi massimi nei primi anni del ‘900 e primo sportivo nero americano a conquistare fama e successo negli USA. Dalle session per quel celebre e discusso lavoro vi proponiamo alcuni brani.
Per quel disco e nel periodo immediatamente precedente collaborarono alcuni degli artisti che tracciarono la via del jazz elettrico negli anni ’70, tra loro John McLaughlin e Tony Williams che ascoltiamo in alcuni brani delle band da loro dirette successivamente.
È musica potente, che ancora ha una sua freschezza a distanza di decenni.
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