«Il piano urbanistico è uno strumento che pianifica la città dei prossimi vent’anni e arrivare alla scadenza della consiliatura con questo piano, senza prima aprire una discussione con la città è un errore. È vero che ha origine da delle linee guida predisposte dall’allora assessora Ghirra nel 2018, ma già nel piano preliminare approvato nel 2021, si prevedeva di ampliare volumetrie residenziali per nuovi abitanti e residenti che a vedere l’andamento demografico non ci sono.» Guido Portoghese, segretario del PD Cagliari, consigliere comunale e vicepresidente della Commissione urbanistica è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio X per commentare la pubblicazione della delibera del nuovo Puc, il Piano urbanistico comunale, documento che disegna la città del futuro. Una delibera arrivata a pochi giorni dalla fine del mandato del sindaco Truzzu che ha acceso lo scontro tra maggioranza e opposizione: «Di base c’è una filosofia del riuso ma alla fine ci sono nuove lottizzazioni e volumetrie residenziali di cui la città non ha bisogno. C’è bisogno di riqualificare l’esistente, del riordino di alcune zone periferiche, ma non di nuove lottizzazioni o volumetrie per servizi commerciali. Anche nella gestione della città metropolitana si sarebbe dovuto dare maggiore impulso a una pianificazione di area vasta. È inutile che come Cagliari ci si dia dei limiti se poi nelle realtà attorno alla città questi limiti non ci sono.»
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