Cagliari, la cultura ai margini della campagna elettorale: servono gli stati generali


Dall’Auditorium di Piazzetta Dettori, punto di riferimento per spettacoli e concerti sin dagli anni ’70 e oggi chiuso per problemi legati alla manutenzione ordinaria, al Teatro di Castello, inagibile per infiltrazioni d’acqua, al Ghetto e l’Exma, le cui gestioni, affidate con bandi di breve durata, impediscono una programmazione efficace, al Teatro Lirico, sottoutilizzato e alle prese con problemi di qualità della programmazione, sino all’Anfiteatro Romano, chiuso ormai da quindici anni e oggi monumento all’incuria che ben rappresenta il simbolo del fallimento delle politiche culturali cittadine: la città di Cagliari, nell’indifferenza della politica e dei media, ha visto affievolirsi il suo fervore culturale a causa di una visione stagnante e della mancanza di capacità di innovare e programmare efficacemente. Uno stallo che ha impedito alla città di esprimere appieno il suo potenziale artistico e culturale, lasciando in ombra talenti locali e opportunità di crescita. La convocazione degli Stati Generali della Cultura a Cagliari è dunque una necessità impellente per riunire artisti, istituzioni, associazioni e cittadini in un dialogo costruttivo utile a delineare un nuovo percorso che, attraverso una pianificazione strategica e innovativa, possa rivitalizzare il panorama cittadino.

Ma quale potrebbe essere la ricetta vincente per invertire una tendenza che negli anni ha impoverito pesantemente l’offerta culturale della città? Ne abbiamo parlato ai microfoni di Radio X con Giovanni Follesa e Sergio Benoni, ripercorrendo la recente storia degli spazi cittadini, con uno sguardo alle proposte dei candidati alla carica di sindaco e alle possibili iniziative che attraverso il coinvolgimento delle amministrazioni, operatori culturali e cittadini in un dialogo costruttivo e partecipato, potrebbero dare una scossa alla vita culturale cittadina. Alcuni esempi? Un Museo della Storia di Cagliari, che racconti non solo la storia antica ma anche quella recente, incluso il suo ruolo pionieristico nel digitale, un grande spazio per eventi, da realizzare in collaborazione con l’Autorità portuale nell’area vicina al Molo Sabaudo o in quella di via San Paolo, un grande evento internazionale annuale, da organizzare tra fine ottobre e dicembre per attirare visitatori durante la bassa stagione, l’apertura di una sede cagliaritana dell’Accademia di Belle Arti.

E voi cosa ne pensate? Vi piacerebbe uno speciale dedicato alla discussione di questi temi? Scrivetecelo su WhatsApp al 3792 968968

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