Caro voli, marcia indietro del Governo sul tetto massimo alle tariffe – Dore a Extralive: «Decreto pasticciato, sui prezzi delle tratte necessaria indagine degli enti di controllo»

Dopo settimane di pressioni da parte delle compagnie aeree e le probabili obiezioni della Commissione Europea arriva la retromarcia da parte del Governo sulla proposta di inserire un tetto massimo alle tariffe dei biglietti aerei. Ma cosa sta succedendo? L’abbiamo chiesto a Giovanni Dore, avvocato esperto di diritto comunitario: «Quello in discussione era un decreto molto “pasticciato”, che sembrava scritto da Qui Quo e Qua: la “tariffa media” non era calcolabile, semplicemente perché le compagnie non espongono un listino prezzi. Il nostro ordinamento europeo, inoltre, non prevede la possibilità di fissare dei prezzi massimi fuori dalla continuità territoriale. Un inserimento di questo tipo si prestava chiaramente a un’impugnazione della norma e a una contestazione formale da parte della Commissione Europea. La figuraccia era quindi assicurata. […] Ci sarebbe invece da lavorare sul tema dei prezzi: quello delle compagnie aeree è probabilmente l’unico servizio importante in Europa di cui i consumatori, in origine, non possono conoscere il prezzo effettivo: o per kilometro, o per tratta, sarebbe auspicabile sapere almeno il prezzo massimo che viene applicato, così come accade con le camere degli alberghi. In ambito aereo questo non succede ed è clamoroso che il Governo e gli enti di controllo non abbiano mai svolto un’indagine conoscitiva per capire come e in che modo vengano fissati questi prezzi, essendoci degli obblighi specifici sia nel Codice del consumo sia nel Regolamento europeo.»

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