“Se domani mattina mi trovaste nel vostro giardino, cosa pensereste?” “Sono buono o cattivo?” “Credo in dio o sono io Dio?” e ancora “Dov’è il mio amore?” “Chi l’ha ucciso?” “Perché, ora che ho raggiunto il punto più umiliante della mia vecchiaia diventando solo un cavallo cornuto a cui escono arcobaleni dal sedere, non posso scegliere di morire?”
Da venerdì 29 novembre a domenica 1 dicembre al Teatro Massimo arriva “Gentle unicorn“, spettacolo ideato e interpretato da Chiara Bersani, premio Ubu 2018 come miglior attrice under35 che parte dal concetto di “corpo politico” per mettere da parte gli stereotipi, combattere le insidie del politicamente corretto e ragionare con autenticità attorno alla percezione che abbiamo dell’altro: «Cosa succede quando incontriamo una persona per strada, e semplicemente guardandoci, costruiamo un’idea mentale dell’altro? Come posso fare in modo che l’idea che l’altro si farà di me sia il più simile possibile a ciò che io sento di essere, che chi mi vede non pensi qualcosa di totalmente distante dalla realtà che sono? L’ambizione di questo spettacolo è quella di provare a riscrivere il concetto di disabilità, o per lo meno provare a superarlo. Provare a far vedere che la disabilità è qualcosa che può interessarci all’inizio, quando incontriamo qualcuno molto distante da noi: allora possiamo pensarla e identificarla, ma poi se entriamo profondamente in contatto non è più importante, non è più nemmeno un oggetto di riflessione.»
Chiara Bersani è stata ospite di Sergio Benoni all’interno di Extralive mattina per raccontarci la storia di questo spettacolo.
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