Francesco Abate a Extralive: «Italia fabbrica di cultura, tutelare i lavoratori»

«Dobbiamo ricordarci che quello dello spettacolo e della cultura è un mondo che conta tanti lavoratori che percepiscono uno stipendio se gli spettacoli vanno in scena. Un mondo che oggi è fermo e che insieme a una parte del mondo dello sport, a bar e ristoranti sarà tra gli ultimi a riaprire. Che facciamo nel frattempo? Continuiamo a dire che siamo dei privilegiati? È necessario che la politica faccia in modo che anche questo, che è un comparto importante perché l’Italia è una fabbrica di cultura, venga tutelato.»

Con il giornalista e scrittore Francesco Abate, ospite di Sergio Benoni ai microfoni di Extralive mattina abbiamo parlato del comparto della cultura e dello spettacolo in Sardegna, che oggi vive un momento di grave crisi, accompagnato dalla grande incertezza di un futuro tutto da riscrivere: «Credo che quello sulla cultura sia uno tra i dibattiti più importanti da affrontare per quanto riguarda la strategia futura: non possiamo pensare a dei provvedimenti presi per linee o ripicche politiche, serve pensare al bene di un’intera nazione, un’intera regione o città che in tutti i suoi settori è in uno stato di disperazione totale. […] La mia piccola ricetta per combattere la paura è informarmi con attenzione, seguire alla lettera le prescrizioni e alle 20 in punto fare un lockdown di notizie: da giornalista non dovrei dirlo ma chiudo tutti i canali delle notizie perché prima di andare a letto voglio cercare un po’ di serenità.»

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