Crollo aula magna di via Trentino, le crepe sui muri nelle foto degli studenti: «Non siamo sereni, a Cagliari tante situazioni critiche»

«I disagi all’interno dell’università sono purtroppo troppo frequenti, nelle mense e nelle biblioteche è successo più volte che venissero giù porzioni di soffitto, ma anche in strutture recenti come la cittadella di Monserrato è capitato che si staccassero delle tubature; anche l’edificio crollato qualche giorno fa era era stato recentemente ristrutturato. Le associazioni universitarie si sono mosse a più riprese per denunciare tante situazioni come quella della casa di via Biasi, i cui balconi erano a rischio crollo, ma sino ad oggi sono rimaste inascoltate: le case dello studente in generale non versano in condizioni ottimali.»

Sara Cappello, coordinatrice dell’associazione studentesca “Reset UniCa” è intervenuta ai microfoni di Extralive a ridosso della mobilitazione nazionale, prevista per la giornata di venerdì 21, per dare voce agli studenti di tutta Italia in una protesta riguardante lo stato di incuria in cui versa l’università italiana e per raccontare la mobilitazione degli studenti cagliaritani che con le fotografie realizzate all’interno della struttura prima del crollo hanno fornito nuovo materiale agli inquirenti che indagano sulle possibili cause di quella che poteva essere una tragedia senza precedenti: «A Cagliari persiste anche un grave problema per quanto riguarda gli alloggi: i lavori del nuovo campus sono fermi, c’erano state promesse sulla sua apertura a settembre ma non ci abbiamo mai creduto. Nel frattempo le case dello studente chiudono per manutenzione e ci troviamo con tanti studenti fuori dalle case. Ieri una nostra delegazione è salita in Rettorato e ha parlato con il Rettore. Al di là della protesta, da parte nostra c’è un clima di collaborazione e dialogo costante con le istituzioni: il Rettore ci ha rassicurato sul fatto che la sicurezza degli edifici del polo di Sa Duchessa non è compromessa. Nonostante ciò noi non siamo sereni e non ce la sentiamo di invitare gli studenti a recarsi a lezione in quel complesso di edifici. La nostra mobilitazione continua ma riteniamo che debba continuare con un criterio e che gli studenti per essere ascoltati debbano fare rete e collaborare con le istituzioni. Abbiamo proclamato un’assemblea per fare il punto sull’edilizia scolastica universitaria che coinvolgerà studenti e studentesse, gli organi di rappresentanza ma anche le istituzioni e le amministrazioni locali e regionali.»

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