“Deu Ci Seu”: al cinema il docufilm sullo spareggio salvezza Cagliari-Piacenza del 1997

Programma realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna L.R.5 novembre 2018 n.40 art.5

Il viaggio dei 20000 tifosi che nel giugno del 1997 si mossero in nave verso Napoli per sostenere la squadra nello spareggio salvezza tra Cagliari e Piacenza diventa un film: arriva nelle sale della Sardegna “Deu Ci Seu”, pellicola firmata dai tre giovani autori cagliaritani Michele Badas, Michele De Murtas e Nicolò Falchi e prodotta dalla casa di produzione “Il Circolo della Confusione” e dall’ISRE con il supporto della Sardegna Film Commission e del Cagliari Calcio.

Il trailer di “Deu Ci Seu”

“Deu Ci Seu” (“Io ci sono”), questo il titolo del film, sarà proiettato in anteprima al Biografilm Festival di Bologna il prossimo 17 giugno e arriverà poi nelle sale dell’isola a partire dal 23 giugno. Ne abbiamo parlato all’interno di Extralive con Michele De Murtas: «Lo spareggio del ’97 fa quasi parte della coscienza collettiva di noi sardi. Tutti la conoscono. Ma quando si torna indietro a spulciare quello che è successo in quei giorni, anche attraverso i giornali, ci si accorge che porta con sé una quantità di temi infinita, che ci caratterizzano anche come sardi. È una storia che doveva essere raccontata: c’era bisogno di andare un po’ più in profondità, di guardare oltre il semplice evento sportivo. Questa è innanzitutto la storia di un viaggio che ha coinvolto 20mila sardi, che un giorno hanno deciso di muoversi tutti contemporaneamente per andare a sostenere la squadra a Napoli. […] Forse quella non era la sede più adatta per giocare lo spareggio, innanzitutto per motivi sportivi: già si sapeva che l’allenatore del Piacenza sarebbe diventato l’allenatore del Napoli l’anno successivo, e diversi giocatori di punta di quella squadra erano napoletani. […] Nel docufilm si alternano interviste e immagini dell’epoca che siamo andati a scovare. Ognuno di noi conosce qualcuno che ha fatto quel viaggio, e chi c’era ancora oggi ci tiene a ricordare di aver partecipato.»

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