La testimonianza dei soccorritori: «Anche trenta ore in ambulanza prima del ricovero, servono diagnosi a domicilio»

Trenta ore di attesa in ambulanza prima del ricovero in ospedale: il racconto di Claudio Cugusi, giornalista e presidente dell’associazione I Sardi soccorso, intervenuto ai microfoni di Extralive, è l’ennesima testimonianza di un sistema sanitario in grande difficoltà: «Oggi assistiamo ad ambulanze trasformate in ambulatorio, con tutte le criticità e le scomodità che si possono immaginare. La quasi totalità dei soccorritori delle piccole organizzazioni non ce la fa più e non sta partecipando più alle operazioni. Ma lasciatemi dare una notizia positiva in questo scenario lugubre: al SS Trinità, la Protezione Civile regionale ha allestito due tende da campo per i soccorritori, per dare modo ai soccorritori di riposarsi e riprendere fiato. Nonostante la situazione non sia delle migliori, è bello sapere che non siamo stati lasciati totalmente soli. Sarebbe opportuno che noi avessimo qualche centinaio di medici e infermieri in più per fare le diagnosi e i tamponi a domicilio, evitando di portare in pronto soccorso persone che possono rimanere isolate a casa. Credo, purtroppo, che ci aspettino 3 settimane terribili, peggiori di quelle che abbiamo visto.»

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