Fondi in ritardo, troppa burocrazia e una legge da ripensare – Massimo Palmas, direttore artistico di Jazz in Sardegna è intervenuto questa mattina ai microfoni di Extralive per fare il punto sull’erogazione delle risorse destinate dalla Legge regionale n. 1/1990, art. 56 a spettacolo e cultura. Un problema di sistema, legato a una legge – denuncia Palmas – che non premia il lavoro e l’impegno delle aziende: «Stiamo morendo di burocrazia. I controlli preventivi da parte dell’assessorato si sono fatti asfissianti e non dobbiamo assumere non più operatori culturali e organizzatori di spettacoli ma impiegati amministrativi per fare fronte alla mole abnorme ma anche inutile, di lavoro legato al sommarsi di normative che impediscono la costruzione di un quadro generale agile che garantisca lo sviluppo a questo settore. […] Distribuire le colpe tra politica e apparati burocratici è la cosa più semplice, ma in questo caso non è così: la colpa principale io credo sia proprio degli operatori. Colpe storiche che oggi ci fanno tornare alla situazione del 1990. Da veterano del settore vivo tutto questo come una sconfitta totale, mia e dei colleghi, anche di quelli che hanno remato contro la ricerca di regole chiare e precise per piccoli tornaconti del momento. La responsabilità della politica è nell’aver preteso che dopo aver creato un caravanserraglio che contiene di tutto, questo sia in grado di scrivere delle regole. Le regole dovevano essere dettate prima. Questa legge non premia il lavoro, non incentiva a far bene questo mestiere, ma ad adagiarsi sul minimo necessario.»
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