
L’America in subbuglio tra uragani e elezioni: ne abbiamo parlato nel corso della puntata di Extralive, in collegamento con Pietro Porcella, giornalista e insegnante cagliaritano da anni residente negli Stati Uniti. Dal cuore della Florida, Porcella ha raccontato con il suo stile inconfondibile le vicissitudini legate alle imminenti elezioni statunitensi e l’impatto dell’uragano Milton, che ha recentemente colpito la regione: “Sì, da noi ha solo fatto una sventolata. Abitiamo più a sud, vicino a Miami, e ci ha colpiti solo di striscio. Ma a Tampa, dove vive un mio amico, Salvador Cocco, hanno avuto grossi problemi. Hanno un negozio di prodotti sardi e si sono ritrovati cestini e tappeti che volavano dappertutto. Quando vivi qui, devi mettere in conto che prima o poi un uragano ti arriva. Fa parte del pacchetto”.
Tuttavia, l’uragano politico negli Stati Uniti è ancora più impetuoso e imminente. “Ci sono tre possibilità per votare”, spiega Pietro. “Puoi votare per posta, come farò io, mandando un lenzuolo con quindici votazioni, oppure andare direttamente nei seggi con qualche giorno d’anticipo.” Porcella non ha esitato a parlare anche della complessità della situazione politica, offrendo una prospettiva interessante: “I sondaggi danno un pari sostanziale. Trump ha recuperato su Kamala Harris. Certo, la guerra in Medio Oriente non aiuta l’attuale amministrazione. Molti vedono Trump come l’uomo che può risolvere i problemi, anche se in realtà potrebbe essere l’uomo che scatena la guerra”. Non manca una frecciata sull’ipocrisia dei falsi democratici americani: “Anche se fanno i finti democratici, poi non lo sono. I Clinton, gli Obama… sono tutti legati allo status quo: farmaceutici, armi, petrolio. Kamala, invece, mi sembra più fuori da questo sistema”.
ASCOLTA L’INTERVISTA
Podcast: Download