
« Il cinema non è la realtà, il cinema si nutre della realtà nel momento in cui c’è una cinepresa, una telecamera, un telefono. Materia oscura, ad esempio, era un film che partiva proprio da una riflessione di fondo che era “Lavoriamo sulla stupidità umana, la guerra in un luogo apparentemente di pace, la morte in un luogo paradisiaco, l’inquinamento in un luogo incontaminato”». Con queste parole il regista Massimo D’Anolfi ha raccontato ai microfoni di Radio X il cuore di “Materia oscura“, uno dei suoi film più noti, nato in Sardegna all’interno del poligono militare di Quirra: «Materia oscura è un film a cui siamo molto legati, un film uscito nel 2013, coprodotto da Rai Cinema, che è stato presentato al Festival di Berlino, e poi da lì ha veramente girato il mondo dei festival, ed è stato mandato in onda diverse volte su Rai 5, su Rai 3. È un film particolare perché è nato nella nostra testa intorno al 2010. Poco dopo però il procuratore Fiordalisi sequestrò l’area del poligono di Quirra. In quel momento Quirra era veramente… non se ne parlava tanto, almeno in ambito nazionale. Dopo sei mesi ci siamo resi conto che nessuno ne parlava. Sì, forse qui in Sardegna un pochino, ma noi abitavamo a Milano e proprio non arrivava un’eco di questa notizia per noi comunque sconvolgente. Da lì è nata una collaborazione che poi a me mi ha portato a diventare ausiliario del procuratore per riversare il materiale sequestrato all’interno dell’area del poligono.
Il poligono aveva nella sua propria natura una strettissima relazione col cinema. All’interno del poligono c’è un laboratorio di sviluppo e stampa, negli anni ’80 lì dentro si sviluppava più pellicola che a Cinecittà. All’interno del nostro film c’è questo archivio prezioso, perché ricostruisce 60-70 anni di relazione tra il cinema e le sperimentazioni di guerra, che vanno dai puri filmati iniziali di propaganda, a un puro cinema scientifico e a un puro cinema documentale. Ad esempio, una cosa come i brillamenti… ovvero lo smaltimento di armi scadute che sono stati fatti in modo reiterato in quel posto. Per noi è stato abbastanza sconvolgente. Materia oscura è un film che è stato possibile farlo grazie ad alcune persone speciali… il procuratore Fiordalisi, la famiglia Melis… tutte figure profondamente toccate in modo tragico da queste sperimentazioni.»
Ospite del Babel Film Festival, in corso in questi giorni all’Exmà, D’Anolfi è il primo protagonista della sezione di masterclass di alta formazione cinematografica, coordinata dal produttore Daniele Maggioni all’interno del festival dedicato alle lingue minoritarie, da anni punto di riferimento per un cinema che dà voce alle culture marginalizzate. Le masterclass – spiega Maggioni – «si concentrano quest’anno sul rapporto tra realtà e rappresentazione, coinvolgendo autori che lavorano a stretto contatto con il reale».
Nel suo intervento a Radio X, media partner della rassegna, D’Anolfi ha poi ripercorso le tappe principali della sua carriera: dai primi film autoprodotti, fino ai successi internazionali, con pellicole come Il castello, Guerra e pace, Spira Mirabilis e l’ultimo Bestiari, Erbari, Lapidari, ancora inedito in Sardegna. «Peccato che non sia arrivato nelle sale isolane, ma ce la faremo a portarlo anche qui».
Le masterclass del Babel Film Festival proseguiranno nei prossimi giorni con nuovi appuntamenti e professionisti del cinema, mantenendo vivo uno spazio prezioso di confronto e crescita per giovani cineasti e appassionati.
info e programma / babelfilmfestival.com
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