
“Mi è bastato salire in barca per sentirmi a casa. Ho preso il ritmo, ho pianto, e mi sono innamorata: dopo tutto quello che avevo passato, ritrovarmi davanti al tramonto di Cagliari, immersa nella bellezza… mi ha fatto tornare a respirare.”
Per Diana Secchi tutto è iniziato così, in un momento sospeso tra paura e speranza. Da quell’istante, non ha più lasciato la squadra. Oggi la guida. Ai microfoni di Un caffè a Radio X, in compagnia di Giuseppe Murru, ci ha raccontato la sua storia e quella del “Karalis Pink Team”, associazione sportiva formata da donne operate di tumore al seno che praticano dragon boat: una lunga canoa da 20 posti, con una timoniera che guida e una tamburina che dà il ritmo: “Ma il dragon boat per noi non è solo sport: è riabilitazione, prevenzione e qualità di vita per le donne operate al seno.” La sua storia personale è simile a quella di molte atlete del gruppo: dopo la diagnosi e le cure, ha cercato un modo per riprendere in mano la quotidianità e ha trovato nel team un percorso di ripartenza condivisa: “Vedevo queste donne sorridenti – racconta – e ho pensato che forse avevo bisogno di quella spinta”.
Il dragon boat, disciplina nata in ambito internazionale e oggi diffusa in 52 squadre del movimento rosa in Italia, utilizza imbarcazioni lunghe oltre 12 metri su cui 20 donne pagaiamo all’unisono. Il lavoro simmetrico delle braccia e della parte superiore del corpo ha effetti riconosciuti dalla letteratura scientifica: “Gli studi hanno dimostrato come gli sport a pagaia riducano il rischio di linfedema, uno dei problemi più comuni dopo l’intervento”. In Sardegna il Karalis Pink Team è l’unica realtà attiva in questo ambito. Fondato nel 2014 da un piccolo gruppo di donne operate, ha iniziato adattando altre imbarcazioni, come le canoe polinesiane, in attesa del primo vero dragone. Oggi l’associazione conta circa cinquanta componenti, con presenze storiche e nuovi ingressi continui: “Purtroppo arrivano sempre nuove persone, ma è importante che sappiano di non essere sole”. Il gruppo partecipa a eventi nazionali e internazionali, con le atlete che si riuniscono alla Darsena dei Sali Scelti, al Parco di Molentargius, dove svolgono quattro allenamenti alla settimana. L’associazione, che oggi è alla ricerca di una sede stabile, è aperta alle donne operate di tumore al seno, ma accoglie anche supporter che condividono la missione.
Come ogni anno, l’associazione ha programmato una serie di appuntamenti di sensibilizzazione culminanti in un open day aperto alla cittadinanza. Il 19 ottobre, dalle 10 alle 18, sarà infatti possibile salire in barca insieme alle atlete, conoscere da vicino la disciplina e informarsi sulle opportunità offerte dal gruppo: “Più donne e più famiglie sanno che esiste questa realtà, più sarà facile affrontare il percorso. Vedere chi ce l’ha fatta è la testimonianza più concreta che si può ricominciare”.
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