MARIA LA CULITONDA

Maria la culitonda è sassarese, zona centro storico, e ha parecchi ammiratori, “Tutti zitti a fissare quel culo con adorazione”…

Ma il meglio era quando passava Maria la culitonda. Eja, la moglie del macellaio quello all’angolo e oggi più véccia di me. Un morso di canna bella in polpa come ci piacevano a noi. Si metteva delle gonne così strette che le cuciture sul didietro sembrava sempre che stavano per saltare. Non gli dico noi, quando usciva a fare la spesa, a seguirla non era niente. Bella che una Madonna di lu Paradisu. Quando camminava… Mamma mia… uno spettacolo era! Che sembrava che le perre del culo le avesse separate e noi a guardargliele ci incantavamo e allora non sapevamo perché. E noi gli stavamo attaccati, imitandola. Una comica eravamo. Con le mani facevamo finta di reggere tutto quel ben di Dio ghignando come cinghialini arésthi dalla contentezza. E mi ricordo che quando passava lei dal negozio di alimentari e dalle botteghe, sporchi di farina, di morchia, di segatura, manco si fossero dati appuntamento, gli uomini grandi comparivano tutti insieme con l’aria di chi si trova lì per caso, come per fumarsi una sigaretta e controllare il tempo. Tutti zitti a fissare quel culo con adorazione.
Il brano di questa puntata è tratto da: Nello Rubattu, “Hanno morto a Vinnèpaitutti” (2006)