Anche la Gran Bretagna si appresta a entrare in quarantena, dopo le ultime dichiarazioni del primo ministro Boris Johnson che ha chiesto a tutti i cittadini di limitare i contatti sociali, lavorare da casa laddove possibile, e di evitare pub, ristoranti, teatri e musei. Ma com’è la situazione per le strade? Gli inglesi hanno compreso la gravità della situazione? L’abbiamo chiesto a Enrico Lixia, collaboratore di Radio X che abbiamo raggiunto in collegamento telefonico da Londra, dove lavora come creativo per una multinazionale: «Oggi guardo fuori dalla finestra e vedo ancora tanta gente che pedala per andare a lavoro. Non c’è una legge che chiude gli uffici e gli inglesi sono ancora liberi di andare per strada. Io sono uno dei tanti che avevano sottovalutato il Covid-19, devo ammettere che all’inizio l’ho preso con tanta leggerezza, qualche battuta e qualche meme sui social. Ma ora il virus è entrato anche nella mia vita in maniera indiretta: la mia compagna non può venire a trovarmi a Londra, due dei miei coinquilini sono stati in self-quarantine. Nel mio ufficio abbiamo fatto una battaglia, e da venerdì lavoriamo da casa. Si può ancora andare a correre, ma i ristoranti iniziano a essere vuoti. Qui c’è però una brutta abitudine: le persone vanno a lavoro anche quando sono ammalate.»
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