A pochi giorni dalla nascita del nuovo gruppo consiliare “Alleanza Europa Verde-Sinistra-Possibile-Articolo1” (di cui abbiamo parlato con Alessandra Carta, cronista politica di Sardinia Post), il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus è intervenuto ai nostri microfoni per analizzare il momento politico della sinistra sarda e ragionare sulle cause che hanno determinato una nuova divisione che a poco più di un anno dalle elezioni regionali rischia di creare confusione negli elettori: «Non c’è nessuna tensione. Si tratta semplicemente di quello che avviene a ogni fine legislatura: in prospettiva elettorale nascono nuovi gruppi, e ogni forza politica vuole il suo pezzo di visibilità. Noi abbiamo mantenuto una linea coerente dal primo giorno della legislatura: non era scontato riuscire a tenere all’interno dello stesso gruppo anche gli eletti nelle liste civiche, che provenivano da esperienze politiche diverse e in alcuni casi erano addirittura più di centrodestra che di centrosinistra. È stato però importante farlo all’inizio della legislatura perché ci ha consentito di poter dettare la linea in una coalizione, in un momento in cui il M5S governava con la Lega e il PD aveva una linea attendista verso la maggioranza. Adesso occorre rivolgersi all’esterno: vanno bene gli accordi con i partiti nazionali, va bene ragionare su una sinistra ampia che speriamo rimanga in piedi ma il tema è che in Sardegna non siamo peggio degli altri, anzi siamo meglio. Qui la sinistra è credibile, ha governato città importanti ed è un’alternativa che può contare su amministratori che hanno dimostrato di saper lavorare bene. Un valore che in questo momento va salvaguardato: invece di iscriversi a un partito nazionale e chiedere a Roma cosa fare per il bene della Sardegna, sarebbe meglio deciderlo in Sardegna.» – «Se ci sono dei trattini nel nome del nuovo gruppo è perché ci sono delle forze politiche nazionali che ovviamente avranno bisogno di un tavolo per decidere quale linea darsi, quale programma e quali scelte anche sui nomi da portare avanti. Cose che in questo momento avrei preferito rimandare, perché ora la priorità assoluta è ricostruire una coalizione e dare un’anima a questa coalizione. Non è aggregando sigle e scegliendo un candidato presidente che si è alternativi a Solinas. Su sanità e urbanistica, ad esempio, temi su cui è caduta la Giunta Pigliaru, quali sono le nostre idee? Non possono essere semplici slogan. Serve qualcosa di concreto. […] Ora bisogna capire se a livello nazionale si decide per il suicidio totale o si cerca di trovare una strada unitaria tra PD e M5S e credo che in Lombardia e nel Lazio si possa arrivare a una sintesi. A quel punto spero che anche in Sardegna si possa riprendere ciò che avevamo cominciato nel mese di luglio, quando tutti i partiti avevano detto sì a un percorso unitario...»
ASCOLTA L’INTERVISTA COMPLETA
Podcast: Download