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«La Sardegna per quest’estate potrebbe puntare su strutture agili, “unplugged”, senza l’impatto dei grandi palchi, con un numero limitato di spettatori che consentirebbe di far lavorare gli operatori, evitando però le resse e dando spazio a una musica più eco-compatibile. Quest’estate verrà poca gente in Sardegna, è inutile illudersi. Non solo per le restrizioni in entrata, ma anche per quelle di tipo “mentale”. In questo momento credo sia importante essere sostenibili e dare una mano ai musicisti sardi. Alghero ha creato una task force locale per la ripresa. Non c’è stato ancora un tavolo tra operatori del teatro, dei festival musicali e jazz, ma spero lo faremo presto: la cosa più importante oggi è unire le competenze.»
L’isola si muove per affrontare la fase 2 e garantire la sopravvivenza del sistema professionale che si occupa di musica e spettacolo, con la Regione Sardegna che nella giornata di ieri ha annunciato un fondo di circa 7 milioni di euro dedicati al comparto. Ne abbiamo parlato in collegamento da Alghero con Enzo Favata, jazzista e ideatore del festival Musica sulle Bocche.
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