
«Non è tanto il sogno o la veglia, ma il momento del risveglio: quando il sogno influenza ancora i pensieri da svegli, e questi iniziano a modificare i termini del sogno». Così il regista cagliaritano Marco Antonio Pani ha raccontato la visione poetica che attraversa il suo cinema durante Un caffè a Radio X, in una puntata speciale dedicata al Babel Film Festival, in corso all’Exma.
Intervistato da Daniele Maggioni, produttore cinematografico e curatore della sezione formativa del festival, Marco Antonio Pani ha ripercorso alcune tappe fondamentali del suo percorso artistico: dagli inizi come autore e montatore nel mondo dell’audiovisivo, alla nascita della storica rete Moviementu, fino al successo nazionale con “Capo e croce“, il documentario sulle lotte dei pastori sardi realizzato con Paolo Carboni: «Avevo già vent’anni di esperienza nel settore, ma quel film fu la mia prima occasione per arrivare al grande pubblico».
Al centro del racconto il suo ultimo lavoro, Nemos: andando per mare, un’opera visionaria che affonda le radici in un’idea nata quasi vent’anni fa: portare sullo schermo una sorta di Odissea in lingua sarda, interpretata da attori non professionisti: «L’ispirazione arrivò dopo aver realizzato Panas, un cortometraggio sulle leggende delle donne morte di parto, prodotto dall’Istituto Etnografico. Durante la proiezione, il segretario comunale del paese paragonò il protagonista a Ulisse. In quel momento ho immaginato un’Odissea sarda interpretata da una comunità».
Il film, girato tra il 2022 e il 2023 dopo anni di preparazione e di improvvisazioni guidate iniziate già nel 2019, è il frutto di un lungo lavoro di coinvolgimento e costruzione collettiva. «Se posso riconoscermi un merito, è quello di non averli scoraggiati: sono riuscito a tenerli legati al progetto per tutto il tempo, anche durante i due anni di Covid».
La masterclass condotta da Pani all’interno del Babel Film Festival ruota attorno al tema del rapporto tra realtà e rappresentazione audiovisiva, tra documento e invenzione poetica. «Il film nasce da un’idea sognante, ma non si rifugia nell’onirico: è un modo per ridefinire il passato attraverso il presente, e il presente attraverso il passato. Non è solo realismo, ma una trasfigurazione poetica della realtà».
Il Babel Film Festival prosegue con incontri, proiezioni e talk all’Exma di Cagliari, con spazi di riflessione e formazione sul cinema delle minoranze linguistiche e sulle sue infinite possibilità espressive.
info e programma / babelfilmfestival.com
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