Natura per tutti: nuovi percorsi accessibili nei parchi della Sardegna – Alessio Saba a Oltre le barriere

In Sardegna esistono oltre 2500 chilometri di sentieri, ma solo 1600 metri – un anello di poco più di un chilometro – sono oggi accessibili a persone con disabilità motorie, sensoriali e cognitive. Un numero ancora troppo basso, ma che segna un punto di partenza importante. In questa puntata di Oltre le Barriere, abbiamo esplorato il tema dell’accessibilità nelle aree boschive dell’isola insieme ad Alessio Saba, responsabile delle reti sentieristiche dell’Agenzia Regionale Forestas: un viaggio tra sfide e progressi che ha portato all’inaugurazione del primo sentiero ufficialmente certificato come accessibile, nel bosco Seleni di Lanusei: “Abbiamo costruito un regolamento tecnico insieme alle associazioni della disabilità, ed è un modello che ora tutta Italia ci invidia” ha spiegato Saba, sottolineando l’approccio del design for all: “È importante pensare i percorsi escursionistici affinché siano fruibili da tutti, senza distinzioni. L’accessibilità del sentiero di Seleni non si limita solo all’assenza di barriere fisiche: il percorso è dotato di supporti tattili, corrimani in corda, pannelli informativi con Braille e tecnologia NFC, per consentire a chiunque, anche persone cieche o ipovedenti, di vivere l’esperienza immersiva della natura. Un’iniziativa che non è solo un gesto di inclusione, ma anche una reale opportunità di sviluppo per i territori, attirando un turismo più consapevole e aperto alla diversità.

Se da un lato la Sardegna si trova ancora agli inizi in questo percorso, dall’altro i passi avanti compiuti recentemente sono stati significativi: “Abbiamo bruciato le tappe, mettendo insieme il meglio delle esperienze di altre regioni come Piemonte, Trentino ed Emilia-Romagna”. La realizzazione del primo sentiero accessibile certificato in Sardegna, ha rappresentato un punto di svolta per l’escursionismo inclusivo nell’isola. Ma questo è solo l’inizio di un percorso più ampio: il modello sperimentato con successo a Seleni sta infatti aprendo la strada a nuove iniziative in altre aree dell’isola: «Abbiamo dimostrato che è possibile creare sentieri davvero accessibili, ma c’è ancora tantissimo da fare: c’è bisogno di sentieri simili a Cagliari, Sassari, Nuoro, sul Monte Arci e in molte altre zone. La Sardegna ha 40 splendide foreste demaniali, ma la stragrande maggioranza delle persone non ne conosce l’esistenza, figuriamoci la possibilità di percorrerle in sicurezza, anche per chi ha una disabilità.»

L’interesse suscitato dal progetto di Lanusei ha già portato alla definizione di nuovi interventi. Il Parco regionale di Molentargius, un’area di enorme valore naturalistico situata tra Cagliari e Quartu Sant’Elena, si sta preparando a migliorare la sua accessibilità, lavorando su percorsi adatti anche a chi ha disabilità motorie o sensoriali. Un altro importante intervento è previsto nel Parco di Tepilora, che si estende tra le province di Nuoro e Sassari e che rappresenta una delle aree protette più significative della Sardegna. Anche il Parco di Gutturu Mannu, che abbraccia un vasto territorio tra il Sulcis e il Campidano, sta studiando soluzioni per rendere i suoi sentieri accessibili a un pubblico più ampio: «Questi sviluppi dimostrano che la progettazione accessibile non è solo un dovere morale o un costo da sostenere. È un investimento che genera benefici per tutti: per le persone con disabilità, per le famiglie, per gli anziani, per chiunque voglia vivere l’esperienza della natura senza barriere. E allo stesso tempo, rappresenta un’opportunità di crescita economica per i territori, che possono attrarre un turismo più ampio e diversificato.»

Per chi volesse esplorare il sentiero accessibile di Lanusei, tutte le informazioni sono disponibili su Sardegna Sentieri, il portale ufficiale dell’Agenzia Forestas, corredato anche da un’app dedicata. Un piccolo grande passo per rendere la natura davvero alla portata di tutti.

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