STOLEN MOMENTS :: VARI-ED EVENTUALI

La varietà è una delle caratteristiche che rendono il jazz così appassionante, dalle composizioni originali dei jazzman alle rielaborazioni di brani noti alle improvvisazioni radicali tutto concorre a sfumare i confini e espandere le possibilità espressive, affidate alla inventiva dei musicisti.
Ogni jazzman è infatti chiamato a prendersi la libertà e la responsabilità di mettere in ogni nota qualcosa di suo, come possiamo ascoltare in “Afro-centric”, brano di Joe Henderson ripreso dall’eccellente trio di Pietro Lussu, in una veste priva di strumenti a fiato ma con una interessante presenza del piano elettrico Fender, e come possiamo notare nello stravolgimento di “I’m an old cowhand” operato dal trio di Sonny Rollins con Ray Brown al basso e Shelly Manne alla batteria.
Un superclassico del pop come “Yesterday” dei Beatles, uno dei brani più ripresi nella storia, è rivisto sotto una luce diversa se a interpretarlo c’è la tromba di Lee Morgan con una big band guidata da Oliver Nelson, e le suggestioni orientali possono essere un suggerimento valido per il “Blues Oriental” di Cannonball Adderley e Milton Jackson, mentre swinga o magari balança per natura la impeccabile “Aguas de Março” di Jobim con Joao Gilberto, Miucha e Stan Getz.
La cornamusa può suonare il Blues? Se la suona Rufus Harley sì, e si può constatare con “Bagpipe Blues”. Il jazz esiste come una parte della Black American Music oppure è solo una etichetta buona per tutto? La discussione è apertissima e non avrà forse mai fine, quello che è certo è che i fondamentali sono lì, il blues, lo swing, la sostanza soul dei veri capolavori come “Better git hit in your soul” di Charles Mingus che negli anni ’70 riprende uno dei suoi brani più noti. Ai confini tra jazz e soul si situano grandi musicisti come Grover Washington, che con il cantautore soul Bill Whiters realizza nel 1980 una inattesa hit con “Just the two of us”, brano notissimo e molto bello, come è notissima “The way you look tonight”, canzone del repertorio di Fred Astaire ripresa in una versione uptempo e swingantissima dalla favolosa Anita O’Day

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