Tagli alle rotte e prezzi alle stelle: dopo il caos estivo si prospetta un nuovo autunno di disagi per chi ha la necessità di spostarsi da e verso l’isola. – L’avvocato esperto di diritto comunitario Giovanni Dore ai microfoni di Extralive mattina è tornato a parlare del bando continuità territoriale per ripercorrere i passi che hanno portato a complicare la già difficile situazione dei trasporti in Sardegna e dare uno sguardo alle soluzioni adottate dalla Corsica, che grazie a un importante stanziamento di fondi e all’analisi dei dati relativi al trasporto marittimo e aereo riesce a garantire il collegamento di quattro aeroporti con tre destinazioni del continente francese: «Dopo l’approvazione del “bando di emergenza” di cui abbiamo tanto parlato negli scorsi anni, il dialogo con Bruxelles si è sostanzialmente interrotto perché i bandi successivi sono stati fatti con un grande copia-incolla che rimediava solamente agli errori più clamorosi, come quello del mancato inserimento della penale che consentì sia a Volotea che a ITA di dismettere il servizio semplicemente con un preavviso di 6 mesi […]. La Corsica con l’approvazione dell’ultimo bando è riuscita a collegare ben quattro aeroporti con tre destinazioni del continente francese, limando al ribasso il costo dei voli, con un costo per kilometro decisamente più basso del nostro. In Corsica viene fatto un lavoro certosino, puntuale e costante nella selezione di tutti i dati che emergono dal servizio, con un obbligo stringente per la compagnia affidataria che deve metterli a disposizione in tempo reale, attraverso un formato aperto. La Corsica inoltre ha un ufficio dedicato esclusivamente al trasporto e alla continuità territoriale marittima e aerea: noi non disponiamo di dati e non li sappiamo analizzare. È vero che la Francia stanzia molti più soldi per la continuità territoriale, ma sarebbe interessante capire, nel complesso, quanto la Corsica riceva dallo Stato francese e quanto noi invece otteniamo dallo Stato italiano attraverso il famoso accordo sulle entrate. Risulta dai dati che ogni anno la Regione chiuda il bilancio con un avanzo di soldi non spesi: in questo momento quindi non c’è tanto un problema di risorse complessive di cui la Sardegna dispone, quanto della capacità di saperle utilizzare…»
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