
Nell’ultima intervista andata in onda su Radio X, Francesco Agus, consigliere regionale dei Progressisti e profondo conoscitore delle criticità del sistema sanitario sardo, è tornato a fare il punto della situazione sulla sanità in Sardegna, con particolare attenzione all’Ospedale Oncologico e al Brotzu. Agus ha evidenziato come l’inizio dei lavori di ristrutturazione del Businco, attesi da due anni, sia stato trattato come un’emergenza improvvisa, senza prevedere un’adeguata pianificazione per gestire il trasferimento dei pazienti e le operazioni chirurgiche: “la sanità sarda ha conosciuto giorni migliori”, ha esordito, evidenziando che “il problema delle ristrutturazioni all’Oncologico è stato trattato come un’emergenza, quando invece era previsto da anni”.
Una delle principali preoccupazioni riguarda il trasferimento dei pazienti durante i lavori: “Per due anni, i malati oncologici dovranno essere spostati per le operazioni. Il trasferimento in ambulanza è rischioso e complica il lavoro di chirurghi e anestesisti”. La situazione descritta da Agus riflette una gestione caotica, che si inserisce in un quadro definito non solo “traballante” ma anche “pericoloso” da chirurghi e anestesisti. Agus ha sottolineato come il piano che prevede lo spostamento della chirurgia toracica al Brotzu non sia stato condiviso con i medici e i direttori di dipartimento fino a pochi giorni prima della sua attuazione: “Stiamo spostando una chirurgia toracica, l’unica per il centro-sud Sardegna, come se fosse un divano. È una decisione improvvisata che non è stata ragionata”. Il problema delle liste d’attesa, sta inoltre portando molti pazienti a cercare cure fuori dall’isola: “La mobilità in uscita è raddoppiata negli ultimi cinque anni, passando dall’11% al 20%. I pazienti non possono aspettare due mesi per un intervento, e scelgono di andare in altre regioni”.
Non manca il riferimento al tema delle disparità salariali tra i lavoratori delle diverse aziende sanitarie della Sardegna, che ha alimentato tensioni e malcontento tra medici e infermieri: “I lavoratori del Brotzu sono in stato di agitazione, con stipendi diversi a parità di funzione rispetto ad altre strutture. Questo è inaccettabile” – “alcuni medici percepiscono migliaia di euro in meno rispetto ai colleghi di altre aziende”. La speranza – ha aggiunto – è che la vertenza legata a queste differenze retributive possa chiudersi entro la prossima settimana, grazie a un nuovo stanziamento di fondi.
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