XXXVII edizione Cala Gonone Jazz: «La musica come rifugio di voci, identità e culture»

L'Ethnic Heritage Ensemble di Kahil El'Zabar, tra gli ospiti della XXXVII edizione

Artisti di fama internazionale provenienti da contesti geografici e culturali legati a zone di conflitto, per un ricco cartellone in programma dal 18 al 28 luglio tra l’acquario e il Teatro Comunale di Cala Gonone, il villaggio del Jazz sul lungomare Palmasera e nello scenario unico delle Grotte del Bue Marino: il festival Cala Gonone Jazz compie trentasette anni e lo fa con un’edizione intitolata “A piece of Shelter“, che vuole offrire un piccolo rifugio dalle sofferenze del mondo. Tra gli ospiti la flautista franco-siriana Naissam Jalal, parte del duo Quest of Invisible che si esibirà alle Grotte del Bue Marino, Faraj Suleiman, pianista palestinese in quartetto con un repertorio jazz influenzato dalle sonorità della sua terra e della musica araba, Pierpaolo Vacca, musicista ovoddese noto per il suo lavoro che integra sonorità celtiche, senegalesi, jazz e sarde, Paolo Angeli, grande sperimentatore con la sua chitarra sarda “preparata”, gli Urban Gipsy, formazione proveniente dall’Ucraina specializzata in jazz-manouche, la nuova stella del piano jazz Emmet Harley Coen, Amaro Freitas, pianista, tastierista, arrangiatore e compositore astro nascente del jazz carioca e internazionale e Kahil El’Zabar, musicista e polistrumentista americano, con il progetto “Ethnic Heritage Ensemble 50th Anniversary”, con cui celebra i cinquant’anni di carriera.

Ne abbiamo parlato all’interno di Extra light insieme a Giuseppe Giordano, organizzatore della rassegna con l’associazione culturale “L’intermezzo”: «Per questa edizione abbiamo pensato a un luogo di rifugio dove ognuno abbia la libertà di esprimere non solo la propria arte ma anche i propri sentimenti nei confronti su ciò che accade nel mondo…»

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